Cammina lungo un corridoio senza ricordare dove sia e come ci sia
arrivata. Una cosa la sa bene, però: qualunque cosa troverà una volta arrivata
in fondo non le piacerà, ma non può fare a meno di arrivarci.
Il buio non la spaventa: ci vive da sempre. È nata senza gli occhi ma
il destino che l’ha così crudelmente menomata le ha anche dato un altro tipo di
vista: la capacità di prevedere gli eventi futuri e questo vuol dire che a
volte non è facile per lei distinguere la realtà dalle sue visioni.
-C’è qualcuno qui, per favore?- chiede.
Nessuna risposta.
Finalmente giunge in fondo al corridoio e spinge una porta.
Nel momento stesso in cui lo fa, sa già cosa troverà dall’altra parte.
È cieca, abbiamo detto, eppure con gli occhi della mente vede gli
uomini e le donne vestiti con variopinti costumi a terra e sa con certezza che
sono morti.
Vede anche l’uomo col costume rosso, il mantello ed un elmetto in testa
che si gira verso di lei e dice:
-Non volevo farlo, mi hanno costretto!-
A questo punto lei urla.
Marvel IT presenta
#38
TERRE PROMESSE E ALTRE UTOPIE
PARTE PRIMA
LA DICHIARAZIONE DI
MAGNETO
di Carlo Monni e Mickey
(con la gradita collaborazione di Carmelo Mobilia)
Istituto Xavier di Istruzione
Superiore, Salem Center, Contea di Westchester, NY.
Dormitorio studentesco femminile.
L’urlo echeggia nella stanza mentre la ragazza dai capelli neri e senza occhi balza a sedere sul letto. La sua compagna di stanza, una giapponese, le corre vicino.
-Cosa succede Ruth?- le chiede preoccupata.
-Moriranno tutti, Hisako!- risponde Ruth Aldine -Tutti.-
La porta della stanza si apre di colpo mentre appaiono una ragazza dai capelli color castano ramato e due ragazze bionde.
-Che è successo?- chiede Abigail Boylen -Chi ha urlato?-
-Ruth ha avuto uno dei suoi
incubi premonitori.- spiega Hisako Ichiki.
-Davvero?- esclama Lizzie Guthrie con una punta d'angoscia. Da quando sua sorella Paige è morta in battaglia,[1] è perennemente inquieta. Le sarebbe piaciuto che la sua compagna di scuola avesse avuto una visione al riguardo per impedire che accadesse la tragedia.
-C’erano gli X-Men….- replica Ruth -… tutti gli X-Men e anche altri, i Vendicatori credo, e lui li aveva uccisi tutti. Sì, proprio tutti.-
-Lui chi?- chiede Hisako.
-Lui… Magneto!-
Aeroporto J.F.K. Queens, New York.
Il jet con le insegne dell’ONU e di Genosha atterra in perfetto orario
e ne scende la Dottoressa Alda Huxley, Governatore Generale di quella piccola,
ma per molti versi importante, nazione dell’Oceano Indiano.
Oggi è a New York per riferire all’Assemblea Generale delle Nazioni
Unite i suoi progressi come Governatore Generale a pochi mesi dalla fine del
suo mandato ed al ritorno di Genosha alla piena democrazia dopo l’infausta
parentesi del governo di Magneto.
Questi almeno sono gli auspici di quell’augusto, ma spesso impotente,
consesso mondiale, non necessariamente della donna bionda vestita di bianco che
ora siede sul retro di una limousine diretta verso Manhattan e il complesso
dell’ONU.
Alda Huxley ha inseguito il potere per tutta la sua vita da adulta ed ora
che l’ha finalmente raggiunto, non permetterà a niente e nessuno di
portarglielo via.
Sta pensando a questo mentre qualcosa di indistinto si avvicina alla
vettura e la supera. L’autista ha appena il tempo di pensare che sembra un
essere umano, che l’auto viene improvvisamente sollevata in aria, rimane ferma
per qualche istante, poi ricade al suolo e si rovescia su un fianco.
Alda Huxley sente un fastidioso ronzio alle orecchie. Le ci vuole un
po’ per capire cosa le sta dicendo una delle sue guardie del corpo:
-Sta bene, Dottoressa Huxley?-
-Sto benissimo.- replica lei mentre l’uomo l’aiuta ad uscire dall’auto
-Cosa diavolo è successo?-
-Non… sono sicuro.- risponde l’altro -C’era una figura umana davanti a
noi e poi…-
Alda si guarda intorno con espressione impenetrabile, poi dice:
-Qualcosa ha sollevato tre auto corazzate come se fossero senza peso e
poi le ha ribaltate. Noi tutti sappiamo chi possiede un potere simile.-
-Magneto.- conclude la guardia del corpo -Non credo ci possano essere
dubbi: è stato un attentato. Voleva ucciderla ma per fortuna non ci è
riuscito.-
-Sono sempre stata una donna fortunata.- replica Alda con un sorriso.
WHiH World News.
Nei pressi del Palazzo delle Nazioni Unite, Chess Roberts sta parlando
in diretta con l'anchorman del network per cui lavora.
-Il principale sospettato, anche se non ancora formalmente, rimane
Erik Lensherr. Il noto ex terrorista è latitante dalla caduta del suo regime a
Genosha e avrebbe tutti i moventi per sabotare la sua principale avversaria
politica.-
<<Si terrà comunque il vertice alle Nazioni Unite?>> le
viene domandato in auricolare, dalla collega in studio
Sì, il Segretario Generale ha ribadito pochi minuti fa che l'ONU non
cede alle strategie del terrorismo e l'Assemblea si riunirà come stabilito.-
<Qualcuno sta rimpiangendo la mancanza di Worldwatch in questo
momento?>>
-Se posso permettermi, la situazione è tesa ma nessuno può essere così
disperato da rimpiangere Worldwatch - sorride sardonica l'afroamericana dai
capelli corti.
CNBC TV.
Trish Tilby è stata inviata in tutta fretta presso l'aeroporto JFK e
subito viene interpellata dall'edizione straordinaria del telegiornale. Come
Produttore Associato dei notiziari e conduttrice di un seguitissimo talk show
avrebbe potuto mandare qualcun altro al suo posto ma le piace essere in prima
linea.
<<Trish, sei probabilmente la giornalista più titolata d'America
in fatto di mutanti. Che cosa suggerisce il tuo istinto?>>
-Grazie, Josh. Lungi da me difendere l'ex leader della Confraternita
dei Mutanti Malvagi, il cui nome e la cui storia parlano da sé, però io non
credo che questo attentato rientri nel modus operandi di Magneto. È molto
facile cercare di seminare zizzania e far ricadere le colpe sull'imputato con
il movente più banale. La sua latitanza, di certo, non aiuta.-
<<Gli X-Men sono stati avvistati?>>
La giornalista non può dirlo, ma è qualcosa a cui ha già pensato. Non
è un toccasana per la sua carriera che i rapporti con Henry McCoy e i suoi
colleghi si siano raffreddati.
- Al momento nessuna notizia da parte loro, indagheremo per voi.-
Casa Williams, New Jersey.
Il piccolo Charles Magnus Williams dorme sereno nel suo lettino, sotto
un soffitto di stelle luminescenti. Nonostante sia candidato ad essere uno dei
mutanti più potenti della sua generazione, alla luce della sua eredità
genetica, è ancora troppo piccolo per avere qualsiasi genere di percezione
extrasensoriale o simili. Ha rinunciato spontaneamente all’immenso potere ed
alla coscienza di esso che aveva sin da quando era nel grembo materno per
divenire un comune neonato.[2]
Un giorno, forse, quel potere ritornerà ma sino ad allora è solo un comune
bambino, comune quanto può esserlo vista la famiglia che si ritrova.
Dorme così beatamente che non si accorgerebbe se ci fosse una presenza
estranea a vegliare sul suo sonno, proprio accanto a lui.
Nella camera matrimoniale adiacente, sua madre Wanda apre gli occhi di
soprassalto, come al risveglio da un orribile incubo. Un urlo le si soffoca in
gola, per questo non si meraviglia che il suo compagno Simon continui a dormire
tranquillo. Anche se gli esseri di pura energia ionica non hanno realmente bisogno di dormire, non vuol dire che non lo
facciano.
Si fida del suo istinto materno e del suo istinto di strega, non
abbastanza da svegliare Wonder Man, ma abbastanza da correre in camera di suo
figlio.
Non c'è nessuno nella stanza di Charles. Nessun segno particolare, a
parte una tenda che si muove al di qua di una finestra chiusa - il che è
sospetto a sufficienza nella casa di due supereroi.
Per sicurezza, batte palmo a palmo l'appartamento, senza cavare un
ragno dal buco.
Rassegnata di aver scambiato un sogno per la realtà, accarezza la
testa del suo bambino e torna a dormire.
Altrove.
In una dimora ignota ai più, due ragazzi stanno dormendo abbracciati.
Sono due ragazzi speciali, non certo perché sfoggino una tale intimità, ma
perché si tratta di Wiccan e Hulkling, due membri dei fantomatici Giovani
Vendicatori.
Anche il sonno di Billy Kaplan è improvvisamente turbato, come da una
percezione sovrannaturale.
A fatica e a malincuore si libera dalla dolce morsa delle braccia di
Teddy Altman, si volta e trasale.
Qualcuno sta osservando lui e il compagno, e non è un intruso
qualsiasi.
-Magneto!?-
-Salve, Billy.-
A quel punto anche Hulkling si sveglia e, resosi conto
dell'intrusione, il suo primo istinto è trasformarsi nella sua minacciosa forma
verde.
-Non c'è davvero bisogno, Theodore. Sono venuto non annunciato, è
vero, ma vengo in pace.- proferisce Magnus, con una placidità surreale.
-Magneto? In pace? Non è quello che dicono i libri di storia.-
-Non credere a tutto quello che scrivono i libri di storia.-
-Nemmeno ai media, suppongo, che parlano del tuo attentato contro la
Huxley.- riprende la parola Wiccan. In apparenza, lo shock della visita
inaspettata lo aveva zittito.
In realtà, era concentrato su altro.
-Ho letto il messaggio, ma davvero…-
In un lampo, appare Tommy Sheperd, il velocista noto come Speed; dopo
qualche istante arriva la sua voce, che si ammutolisce alla vista di uno dei
più controversi mutanti della storia.
Il messaggio che suo fratello gli ha mandato con la forza del pensiero
non era uno scherzo di cattivo gusto.
-Benvenuto, Tommy, sono contento che Billy sia stato così prevedibile da
convocarti.-
-Che cosa succede?-
-Sono venuto a trovare le persone a cui sono... legato. Anche se in un
modo complicato voi siete miei nipoti dopotutto.-
-Bel nonno: un terrorista ricercato.- commenta Speed.
-Mi fai torto, ragazzo. Non ho attentato io alla vita di Alda Huxley,
se è quello che è pensate, ma è il segno che i tempi sono maturi perché ci
riprendiamo quello che è nostro. E vorrei che voi foste parte della mia...
campagna- dice, rivolto in particolar modo a Wiccan e Speed.
Il primo dei due schiocca le dita più volte, in modo da far volare e
spiegare vestiti attorno alle membra nude proprie e del suo fidanzato. In men
che non si dica, i due ragazzi sono di nuovo presentabili.
-Ottima idea.-
-Non vorrei averti scandalizzato con quello che hai visto.-
-Nessuno scandalo, Billy. Sarò vecchio, ma sarei un ipocrita se non
avessi un occhio di riguardo per tutte le minoranze ingiustamente perseguitate.
Sarei un folle se dimenticassi i gay che ho visto morire nei campi di
sterminio.- dice Magneto, gli occhi improvvisamente cupi - E questo ci riporta
alla mia proposta.-
In breve, con grande parsimonia di dettagli, Magneto espone il suo
piano.
-Non crederai sul serio che dei futuri Vendicatori possano
appoggiarti- commenta per primo Hulkling, che a stento contiene il suo sdegno.
-Perché no, scusa? E poi tu che cosa c'entri? Non sei un mutante, non
puoi capire.- gli ribatte Speed.
-Non è il momento di aizzarci l'uno contro l'altro, Tommy. Sono venuto per
reclutare te e Billy, ma ogni persona di buona volontà può sostenere la causa,
non è questo il punto. Ad ogni modo, sono sollevato di sentire che non escludi
a priori il mio invito come farebbe un qualsiasi supereroe della vecchia
guardia. Voi giovani siete davvero il futuro.-
-Non ci lusingare per convincerci.- lo frena Wiccan -Io... potrei prendere
in considerazione la tua proposta, se non significasse mettersi contro gli
X-Men, i Vendicatori o chissà chi altro. Come pensi che reagiranno?-
-Se li conosco, non mi appoggeranno, questo è vero. Non è un buon
motivo per non unirti alla mia Confraternita: il tempo è galantuomo, la storia
farà giustizia su chi era dalla parte giusta della barricata.-
-Non puoi seriamente prenderlo in considerazione- sussurra Teddy
all'orecchio di Billy - È un noto terrorista. Ti marchierebbe a vita averlo
appoggiato.-
-Avete dodici ore di tempo per decidere. Se avvertirete gli altri
cosiddetti supereroi, non baderò più ai legami di sangue, se le nostre strade
dovessero scontrarsi.-
Mentre parla, una finestra si apre da sola alle sue spalle e sembra
risucchiarlo come fosse un buco nero.
Worthington Tower, Midtown, Manhattan.
-Ma come fa a essere un problema il fatto che sia un Inumano?!- sbotta
Grace O'Sullivan Worthington, davanti a un piatto di uova e bacon in gran parte
consumato. Una tranquilla colazione in famiglia si va facendo incandescente,
senza preavviso.
-Non ho niente
contro gli Inumani, ci mancherebbe...- si cautela suo padre, Warren Worthington
III -... ma per la loro cultura, un Inumano che non sta ad Attilan ha qualcosa
che non quadra. E nella migliore delle ipotesi, ti trascinerebbe nella loro
città se iniziaste a fare sul serio.-
-Fare sul serio? Ma se ci siamo visti appena due volte!-
-Dalle tregua, Warren.- s'intromette Jean Grey.
-Tu aspetta che Sara entri in età puberale e ne riparliamo...-
-Ehi, no, non ci tengo a sentirvi litigare. Tanti saluti! - si alza di
scatto Angel. Un paio d'ali fatte di luce compare alle sue spalle, e dieci
secondi più tardi Grace è nei cieli di Manhattan.
-Mi farà esaurire.-lamenta Arcangelo.
-Più che altro ti farà diventare un vecchio brontolone. I discorsi che
hai fatto su Attilan e la cultura degli Inumani... sono degni di quelli che
biasimano la cultura dei rom... o di quelli che associano i mutanti a Genosha.
So che sei accecato dal tuo improvviso istinto paterno e non ti giudico.- lo
bacia sulla fronte.
-Prima dai del razzista a un membro fondatore degli X-Men e poi gli
dai il contentino?-
-Solo perché ho un appuntamento a cui tengo e a cui non voglio
arrivare in ritardo. Ti amo.- si congeda in tutta fretta Fenice, lasciando il
suo compagno immusonito.
Prigione di Supermassima Sicurezza per
Superumani Molto Pericolosi “Raft”
Questo posto è un’isola
artificiale nel bel mezzo dell’Oceano Pacifico, per miglia e miglia c’è solo
acqua. Il suo scopo è tenere rinchiusi supercriminali ritenuti troppo
pericolosi perfino per il supercarcere per superumani noto come la Volta,
persone senza speranze di rieducazione e da cui non solo la gente comune ma
anche gli altri detenuti devono essere protetti, persone come Victor Creed,
alias Sabretooth. Anche quelli come lui, però, hanno dei diritti e tra di essi
c’è quello di conferire con un avvocato.
L’avvocato in questione è una
donna dai capelli neri tagliati a caschetto, fisico da modella assolutamente
non mortificato dal tailleur gessato scuro che indossa e dalla cui gonna appena
sopra il ginocchio spuntano due lunghe ed affusolate gambe che terminano in
scarpe di marca.[3]
Il suo nome è Evangeline Whedon ed ha un segreto. Sabretooth sta per scoprirlo.
-Non ho capito bene chi ti ha
mandato, baby.- le dice -Io non ho richiesto nessun avvocato.-
-Lavoro con l’Osservatorio per i
Diritti dei Mutanti.- replica la giovane donna -Un organismo indipendente il
cui scopo è, per l’appunto, vigilare che i diritti costituzionali della minoranza
mutante siano rispettati. Fornisce anche assistenza legale ai mutanti che ne
hanno bisogno. Come lei.-
-Ti risponderei che non mi serve
un avvocato ma per una bambola come te faccio volentieri un’eccezione.-
La giovane donna fa una smorfia e
Sabretooth ride.
-Non so, però, come potrai
aiutarmi, pupa.- aggiunge -Ho ucciso Lady Deathstrike davanti ad un sacco di
testimoni,[4] per
tacere delle altre accuse a mio carico.-
-E poi si è arreso, perché?-
-Non c’era più motivo di
combattere, ecco tutto, e dalle prigioni prima o poi si esce.-
-Vero… e a questo proposito… mi
graffi.-
-Cosa?-
-Mi ha sentito benissimo. Mi
colpisca, faccia uscire del sangue.
-Contenta tu, baby.- borbotta
Creed e le sferra un’artigliata al collo.
Howard A. Stark
Memorial Hospital.
Misty Knight odia decisamente il regolamento dell’ospedale che impone
che i pazienti siano accompagnati in sedia a rotelle sino all’uscita e la sua
faccia lo dimostra chiaramente.
-Un po’ più di entusiasmo, Misty…- le dice la sua amica e socia nella
loro ditta di investigazioni private Colleen Wing, anche lei accompagnata in
sedia a rotelle -… dopotutto stiamo tornando a casa.-
-Ed era ora. Mi hanno trattenuto sin troppo.-
-I medici volevano essere ben sicuri che il tuo bambino stesse bene e
per fortuna è così.-
A parlare è stata una donna elegantemente vestita con lunghi capelli
rossi che è in piedi vicino all’uscita.
-Jean!- esclama Misty alzandosi per abbracciarla -Che piacere
vederti.-
-Non potevo fare di meno per la mia vecchia coinquilina.- risponde Jean
Grey -Vedo che sei di nuovo in forma ormai.-
-Già. Mi ritengo fortunata. Il Serpente d’Acciaio poteva anche
procurarmi un aborto quando mi ha pestato.-[5]
-Per fortuna non è accaduto e tu ed il tuo bambino ora state bene.-
-Ho appena saputo che è un maschio. Danny sarà felice di saperlo.-
Jean si volge verso Colleen.
-Anche tu te la sei passata brutta per colpa dello stesso tizio,
giusto?- le chiede.
-Puoi dirlo forte.- risponde l’altra –Sono ben lieta che sia tutto a
posto ora.-
-So che i medici non si spiegano come tu sia perfettamente guarita
tanto in fretta, ma io credo di avere un sospetto.-[6]
-E avresti ragione.- replica Colleen ammiccando.
-Bene.- conclude Jean -Ora vi riaccompagno alle vostre case. Warren ci
ha messo a disposizione una delle sue limousine.-
-Trattamento da VIP, che onore.- commenta Colleen.
-Non ce n’era bisogno, Jean.- replica Misty.
-Ma a me fa piacere.- ribatte l’altra, -anche se ormai non ci vediamo
più molto spesso, siamo sempre amiche.-
-Se la metti così…-
Le tre donne salgono sull’auto che si allontana rapidamente.
Palazzo dell’Assemblea Generale delle Nazioni
Unite , Turtle Bay, Manhattan, New York City.
Come ogni anno da settembre a
gennaio quest’augusto consesso si riunisce per discutere questioni importanti a
cui spesso non viene trovata, ahimè, una vera soluzione.
Quest’oggi tra gli argomenti in
discussione c’è la relazione della Dottoressa Alda Huxley sul suo operato come
Governatore Generale della Nazione di Genosha nell’imminenza della scadenza del
suo mandato.
La donna sale sul palco e comincia
a parlare:
-Onorevoli membri dell’Assemblea,
quando, oltre un anno fa, mi è stato affidato l’incarico di amministrare
Genosha pensavo che sarebbe stato un compito immane rimediare al disastro
provocato da Magneto…-
Prima che possa proseguire, accade
qualcosa di inaspettato: la cupola sopra la vasta sala viene scoperchiata da
una forza irresistibile.
Il panico si diffonde tra la
folla. Urla riecheggiano nell’auditorium. La gente che cerca di scappare spinge
i maniglioni antipanico ma una forza invisibile impedisce loro di abbandonare
il palazzo.
Arrivano dall’alto come creature
celesti, anche se la loro vista gela il cuore dei presenti. L’uomo dal costume
rosso e il mantello viola svolazzante è noto a tutti i presenti.
<È MAGNETO!> grida qualcuno
nel vederlo.
Gli uomini delle forze dell’ordine
non riescono ad estrarre le loro armi, improvvisamente queste diventano
pesantissime.
Al fianco di Magneto c’è Emma Frost,
che usa la sua telepatia per scongiurare improvvisi atti di eroismo dei
presenti. Gli altri membri della sua Confraternita contribuiscono a tenere a
bada la folla e il servizio di sicurezza.
Magneto si avvicina al microfono
allontanando Alda Huxley e prende la parola.
-State calmi. Non vi verrà fatto
alcun male. Non siamo qui per questo. È inutile che cerchiate di fuggire;
l’edificio è avvolto dentro un campo magnetico che lo rende impenetrabile.-
-E così, Magneto, siamo tuoi
prigionieri. Uno strano modo di venire in pace.- replica, sarcastica la
Huxley.-
-È l’unico modo che ho per farmi
ascoltare, per esporre le mie ragioni, cosa che lei ha sempre impedito da
quando è al potere a Genosha, Dottoressa.- ribatte il Signore del Magnetismo.
-Sono state le tue stesse azioni a
squalificarti, Magneto, per questo l’ONU mi ha incaricato di governare Genosha
al posto tuo, ma se vuoi parlare all’Assemblea, fai pure: il podio è tuo.-
Magneto non se lo fa ripetere e
comincia a parlare:
-Mi rivolgo a voi,
membri di quest’infame assemblea che da troppo tempo nega alla comunità mutante
quello che le spetta. Noi chiediamo che ci venga restituita la nostra terra!
Noi chiediamo che ci venga restituita GENOSHA! Quella terra ci appartiene! Io
ero stato eletto democraticamente! Ho il diritto di governarla! Voglio che ci
venga restituita o altrimenti ... ci saranno delle conseguenze!-
Così dicendo, Magneto stringe il
campo di forza attorno al palazzo che inizia a tremare e le cui pareti iniziano
a creparsi come quando avviene un terremoto.
La folla grida in preda al
terrore.
-State calmi e non accadrà nulla
di male.- tenta di rassicurarli Magneto.
-Come possiamo crederti?- esclama
il Delegato Tedesco -Sei un terrorista ed un assassino.-
-Giusto!- ribadisce il Delegato
Spagnolo -Ieri hai tentato di uccidere la Dottoressa Huxley.-
-Non sono stato io…- replica
Magneto -… ma non mi aspetto che mi crediate.-
-Io ti credo, Magnus, ma come puoi
aspettarti che gli altri lo facciano se ti comporti come fai adesso?-
A parlare è stata una donna dai
capelli castani che dimostra una quarantina d’anni.
-Gabrielle Haller!- esclama,
sorpreso, Magneto -Sono felice di vederti ma avrei preferito circostanze
differenti.-
-Sei stato tu a creare le
circostanze, Magnus, puoi biasimare solo te stesso.-
La Delegata Israeliana ha centrato
il punto. Questa dimostrazione di forza ci si rivolterà contro, pensa Emma.
Il suo sguardo si punta su Alda
Huxley che si è ritirata in un angolo e sorride.
È stata lei, capisce Emma in un
lampo. Ha organizzato un finto attentato contro se stessa per alzare la
tensione e ci è riuscita.
Prova a friggerle il cervello ma ha un’amara sorpresa: quella bastarda ha una qualche protezione contro le intrusioni telepatiche. Ha pensato a tutto o così crede ma lei troverà un modo per cancellare quel sorrisetto insolente dalla sua faccia prima o poi.
Casa Bianca, Washington D.C.
Nel suo
ufficio alla Casa Bianca Valerie Cooper raduna le sue ultime cose e si prepara
ad andarsene. Dopo tanto tempo è dura doverlo abbandonare, ma la nuova
amministrazione ha in mente un’altra persona per ricoprire il ruolo che fino a
ieri era stato suo. Un uomo che lei conosce bene.
-È
permesso?- chiede l’uomo sull’uscio della porta.
-Prego,
entra pure Henry. In fondo, da domani questo sarà il tuo ufficio no?-
Henry
Peter Gyrich accenna ad un sorriso mentre le si avvicina e le stringe la mano.
-Credimi
se ti dico che avrei preferito di gran lunga lavorare con te, piuttosto che al
tuo posto.-
-Lo so.
Ma come sai, io e l’attuale presidente abbiamo visioni... contrastanti,
rispetto alle questioni superumane.-
-Temo
di non concordare con te stavolta. Penso che occorra un approccio più duro
sulla questione. E il nuovo presidente ha in mente ... -
Improvvisamente la loro conversazione viene
interrotta da un impiegato che li invita a guardare la TV.
-Uh
Dottoressa Cooper… signor Gyrich, perdonatemi ma... beh, credo che vi convenga
venire qui a sentire il notiziario. Ci sono pessime notizie.-
Worthington Tower, Midtown, Manhattan.
-Che è successo? Sinistro è evaso?- domanda Gambit, entrando trafelato
nella sala riunioni del Team Blu degli X-Men. Dai capelli arruffati e dagli
occhi lucenti, è evidente che il segnale di adunata è capitato nel momento
sbagliato per lui.
Arcangelo, Havok, l'Uomo Ghiaccio e Psylocke sono tutti a braccia
conserte, davanti a uno schermo olografico.
-No, qualcosa di peggio.- dice grave Warren, con un cenno alla diretta
televisiva dall'esterno del Palazzo delle Nazioni Unite. L'headline in alto è abbastanza esplicativa della crisi in corso.
-Parbleu! Che ci facciamo
ancora qui?-
-Aspettavamo te.- interviene Alex Summers, leader del team fresco di
riconferma -Andrà il nostro team in avanscoperta, ho avvisato Nightcrawler che
è in facoltà, Colosso aveva lezione alla Scuola, ma sta già tornando
indietro e il Team Oro ci raggiungerà
appena possibile.-
-Ok, andiamo. Che cosa sappiamo? Che cosa si sa?-
-Havok vi aggiornerà strada facendo. Io vado avanti- si congeda
Arcangelo prima di volare via.
Palazzo dei Vendicatori, Midtown, Manhattan.
Anche i Vendicatori presenti in quel momento nella loro storica sede
stanno vedendo lo stesso servizio e la loro reazione non è molto diversa.
-NON CI POSSO CREDERE! LO HA FATTO VERAMENTE!- Quicksilver è
decisamente arrabbiato, per usare un eufemismo. Inizia a imprecare e ad
agitarsi, vibrando ad una frequenza tale da renderlo sfocato all’occhio umano e
da rendere impercettibile quello che dice.
-Pietro... calmati. Nessuno può sentirti quando gridi in questo modo.-
gli dice Occhio di Falco.
-Ma lo hai visto Clint? Hai visto cosa ha fatto? Lui... quel ... quel
... -
-Attento a quel che stai per dire, fratello - lo rimprovera Scarlet -…
Magneto è pur sempre nostro padre.-
-Per quanto mi riguarda, non è mai stato un vero padre…- interviene
Polaris -… e nemmeno per voi due, dico bene?-
I suoi fratellastri non replicano. Perfino Wanda, che è sempre stata
la più ben disposta nei confronti di Magneto, non risponde.
-Non vorrei agitarvi ulteriormente, ma questa sparata di Magnus
porterà indietro i rapporti umano-mutanti all’età della pietra. Prevedo che
sciacalli come William Stryker o Simon Trask ci marceranno sopra per anni.-
Proprio come fanno le sue frecce, le parole di Occhio di Falco hanno
colto nel segno.
Nella stanza cade il silenzio, un silenzio di rassegnazione, un
silenzio che viene rotto da Ercole:
-Che stiamo aspettando? Io dico di agire senza indugio per fermare
quel malfattore ed i suoi seguaci.-
-Il mio maschione l’ha detta giusta. Muoviamoci!- aggiunge Wasp.
Senza altre esitazioni i Vendicatori si affrettano verso il Quinjet.
I gemelli Maximoff sono i più cupi in volto. Ogni volta che devono
affrontare Magneto per loro è una cosa personale. I loro pensieri tornano
indietro, a quando lui li salvò da un linciaggio e li coinvolse nella prima
“Confraternita dei Mutanti” a combattere la prima formazione degli X-Men.
I loro sentimenti riguardo quell’uomo sono a dir poco contrastanti.
Salgono sul Quinjet senza proferir parola.
In un appartamento di Pretoria, Repubblica del Sud Africa.
Charles Xavier non dovrebbe meravigliarsi più di niente; del resto è
da poco tornato dal regno dei morti, reincarnatosi nel suo stesso corpo in età
puberale. Eppure non può non essere perplesso nel ritrovarsi tra le lenzuola di
una quindicenne sudafricana, dopo aver fatto conoscenza di stampo biblico. È
sicuro che i suoi genitori non li colgano in flagrante, perché uno schermo
telepatico li protegge. Una parte di sé sa che è assolutamente sbagliato quello
che sta facendo, approfittare del proprio aspetto apparente per avere rapporti
con una ragazza che potrebbe essere sua nipote, ma non ha potuto farne a meno,
e ne dà in parte la colpa agli scombussolamenti ormonali del suo corpo
adolescente.
Ciò che lo colpisce di più, al momento, è che la giovane Hendrina è la
nipote di un vecchio esponente del National Party, dei tempi dell'odioso apartheid nel Paese; il colmo dei colmi
è che suo nonno era l'anti-mutante di Erik Magnus Lensherr.
In queste settimane Magneto è sfuggito a ogni tentativo di
rintracciarlo.
Più passano gli anni, più raffinati sono i metodi con cui riesce a
schermarsi da lui.
Aveva cercato di cautelarsi in maniera indiretta, rintracciando la sua
nemesi genetica... ma era arrivato troppo tardi: il signore in questione era
già morto di vecchiaia. Nel frattempo, però, ha conosciuto i suoi figli e i
suoi nipoti.
Tra cui l'avvenente Hendrina che, ancora nuda sul letto, sta scorrendo
la sua bacheca di Facebook sullo smartphone.
-Oh, guarda che altro sta succedendo a New York...- gli dice,
porgendogli il telefono.
Charles apre con orrore il link della notizia rimbalzata tra i suoi
contatti: Erik ha assaltato la sede delle Nazioni Unite.
Adesso sa dov'è, ma è fuori portata per un eventuale teletrasporto se
l’avesse a disposizione, e ci vorrebbe mezza giornata se salisse, anche
clandestinamente, sul primo volo di linea per New York.
Dovrebbe prenderlo come un segno che dovrebbe rivelarsi al mondo? Un
segno che dovrebbe tornare a casa?
Che cosa fare?
Davanti al Complesso dell’ONU.
Nick Fury è decisamente frustrato. Come se non bastassero tutti gli
altri problemi che ha ultimamente,[7] ci voleva anche Magneto a complicargli
ulteriormente la vita.
Il Palazzo dell’Assemblea è lì davanti a lui ma potrebbe benissimo
essere sulla Luna e non cambierebbe molto: quella maledetta barriera magnetica
impedisce l’accesso a chiunque e qualunque cosa.
Al suo fianco i suoi amici e collaboratori di una vita, Dum Dum Dugan,
Gabe Jones e la Contessa Valentina Allegra De La Fontaine condividono la sua
frustrazione-.
-Ho appena ricevuto una comunicazione dalla Squadra Bravo.- dice Gabe
-Hanno fallito anche loro.-
Due squadre dello S.H.I.E.L.D.,
approfittando del fatto che il Q.G. ufficiale della loro agenzia è situato a
poca distanza dal palazzo dell’Assemblea, hanno provato a raggiungerlo
attraverso un passaggio sotterraneo tra i due edifici ma la barriera arriva fin
lì. È stato tutto inutile.
Un uomo dai capelli e baffi bianchi vestito con un completo tre pezzi
di colore scuro e che cammina con l’aiuto di un bastone, arriva accanto a Nick
e gli dice:
-Se la mia squadra fosse stata qui, forse l’Agente Quake avrebbe
potuto…-
-Fare cosa?- ribatte Nick -Provocare un terremoto che magari avrebbe
fatto crollare l’edificio con tutti i delegati dentro? Non avrei mai corso il
rischio Robert. Magari i tuoi due genietti ci sarebbero stati utili per trovare
un modo per annullare quella dannata barriera ma hanno i loro problemi adesso.- [8]
-Vorrei che mi avessero informato prima.- borbotta Robert Gonzales.
-Non c’è tempo per le recriminazioni. Ora dobbiamo pensare a superare
quella c@##o di barriera. Gaffer[9]
ci sta lavorando sopra e se qualcuno ci può riuscire, quello è lui.-
-Forse non dovremo aspettare molto.- interviene la Contessa indicando
verso l’alto -Stanno arrivando i rinforzi.
Un Quinjet dei Vendicatori e un elicottero con a bordo gli X-Men
atterrano quasi contemporaneamente sul tetto del Q.G. dello S.H.I.E.L.D. e da
lì gli occupanti raggiungono rapidamente il suolo.
Le due formazioni di supereroi si avvicinano a Nick Fury.
-Sei tu al comando?- chiede Nick a Occhio di Falco.
-Testa di ferro non c’è quindi sì, al momento guido io la baracca. -
-Dov’è Summers?- domanda il direttore dello S.H.I.E.L.D. a Warren
Worthington ma è Havok che prende la parola:
-Questa squadra la guido io e, caso vuole, sono anche io un Summers.
Spero che la cosa ti stia bene.-
-Qual è il quadro della situazione?- chiede Psylocke cercando di
ignorare la discussione precedente.
-Non buono.- riprende Nick accendendosi il consueto sigaro -Siamo
tagliati fuori. L’intero edificio è avvolto da un fottuto campo di forza
impenetrabile. Abbiamo provato a farlo saltare, ma pare che nulla possa
intaccarlo.-
-È così infatti - osserva Arcangelo -Combatto con Magneto da quando
avevo 16 anni e non ho mai visto nulla intaccare il suo campo di forza. Pare
che nessuno riesca a competere con il suo potere.-
-Mio padre non è il solo ad avere quel tipo di potere; ci sono
anch’io.- afferma risoluta Polaris.
La ragazza dai capelli verdi si concentra.
Sul suo bel viso è possibile vedere i segni dello sforzo fisico e
mentale che sta sostenendo. Gocce di sudore le imperlano la fronte corrugata
per poi scendere lungo le sue guance.
Improvvisamente si ode una specie di schiocco secco e lei dice :
-È fatta!
Un attimo dopo le gambe le cedono. Cadrebbe se Gambit non la
sostenesse prontamente.
-Grazie.- mormora lei.
-
De rien.- replica
il Cajun sorridente -Aiutare le belle ragazze in difficoltà è la mia
specialità.-
-Se vuoi fare il playboy, avrai
tempo dopo Remy.- interviene Psylocke. -Ora, se non te lo sei dimenticato,
abbiamo un po’ di cattivi da sistemare.-
-Gelosa, ma chérie ?-
-Non perdo nemmeno tempo a risponderti.-
Palazzo
dell’Assemblea
Magneto
barcolla improvvisamente.
-Che succede?-
gli chiede Emma Frost
-Il mio campo
di forza magnetico è stato abbattuto.- risponde lui -Deve essere stata mia
figlia Lorna.-
-Non puoi
riformarlo?-
-Non così
presto ed i nostri avversari non ce ne daranno il tempo.-
-Puoi dirlo
forte.-
La voce di
Occhio di Falco risuona dall’alto. Il Vendicatore è in piedi su un palco
impugnando il suo arco con una freccia già incoccata.
-Fossi in te e nei
tuoi amici, Magny, mi arrenderei pacificamente. Non potete scappare.-
La porta della
sala si spalanca di colpo lasciando entrare Havok, Psylocke, Colosso ed Ercole.
-Dagli retta
per una volta Magnus.- dice Alex Summers -Non puoi farcela contro i Vendicatori
e gli X-Men uniti. Per tacere delle forze dello S.H.I.E.L.D. che hanno
circondato la zona.-
-Non sono
venuto qui per arrendermi.- ribatte orgogliosamente Magneto.
“Ascolta, Erik…” gli dice Emma
Frost telepaticamente “… non c’è bisogno
di combattere. Abbiamo fatto quello per cui eravamo venuti, ora suggerirei una
ritirata strategica.”
“Nemmeno io voglio combattere ma è ovvio che ci
costringeranno a farlo. Sapevamo che sarebbe successo agendo come abbiamo
fatto.” risponde lui allo stesso modo.
Dall’alto
calano, grazie ad uno scivolo di ghiaccio, l’Uomo Ghiaccio, Scarlet e Gambit
seguiti in volo da Arcangelo e Wasp. Quicksilver arriva a supervelocità.
Magneto li
squadra tutti e non sembra minimamente impressionato.
-Potrei tener testa a tutti voi da solo e lo sapete. - proclama orgogliosamente -… ma non sono solo e lascerò spazio ai miei alleati mentre io mi occupo dei miei figli.-
“E così alla fine l’altezzosa inglesina è tornata a casa.” dice Emma rivolgendosi telepaticamente a Psylocke “Dimmi: ti sei già infilata nel letto di
Alex o hai sfidato l’ira di Jean provandoci con Warren?”
“STA ZITTA!”
La lama
psichica di Betsy Braddock viaggia alla velocità del pensiero ma non è
abbastanza per impedire che Emma la neutralizzi telepaticamente prima che la
colpisca.
“Bel trucco…” commenta “… ma, come vedi, ne conosco qualcuno
anch’io.”
Improvvisamente
un blocco di ghiaccio la imprigiona sino al collo mentre una voce irata le si
rivolge:
-Come hai
potuto Emma? Eri una di noi ed ora stai dalla parte di quel pazzo?-
Le labbra di
Emma si piegano in un sorriso crudele mentre replica ad alta voce.:
-Bobby, Bobby…
ancora arrabbiato perché ti ho mollato senza preavviso? Sai com’è: per quelle
come me ci vuole un vero uomo.-
In un attimo la
Regina Bianca assume la sua forma adamantina e spacca la sua prigione di
ghiaccio.
-Mi dispiace di
averti ferito, Bobby… no, non è vero. Non me ne è importato nulla in realtà.-
dice in tono ironico.
Una carta
caricata dal potere di Gambit la fa barcollare e si ritrova in ginocchio.
-Però… due
maschietti ed una sgualdrina coalizzati contro di me, non è leale.-
-Tu che dai
della sgualdrina ad un’altra è come il bue che dà del cornuto all’asino.-
ribatte, sferzante, Psylocke.
-Bella
metafora. Te l’hanno insegnata in quella costosissima scuola dove ti hanno
mandato i tuoi genitori, probabilmente per non averti tra i piedi?-
Psylocke balza
su di lei. Fa un’elegante capriola poi allunga le gambe stringendo il collo di
Emma facendola cadere e spingendo poi un ginocchio contro il suo sterno.
-Bel tentativo
ma finché rimango in questa forma né tu né gli altri potete farmi male
fisicamente o telepaticamente. Beh, magari Havok potrebbe usando il suo potere,
come il laser taglia il diamante ma non ha le palle per farlo e nessuno degli
altri. Giusto?-
Alla provocazione di Emma nessuno risponde.
Una bella
ragazza dai corti capelli biondi con la frangetta che indossa una tuta nera che
le lascia scoperte braccia e gambe si avvicina a Colosso. Il suo volto ha
un’espressione triste.
-Mi dispiace.-
dice in tono sincero -Non volevo questo.-
In meno di un
secondo il corpo della ragazza muta in acciaio e lei sferra un pugno al mutante
russo che, preso di sorpresa, cade.
-Sei come me.-
dice rialzandosi -Non dovremmo combattere.-
-Siete voi che
ci avete costretti a farlo.- replica la ragazza sferrandogli un calcio rotante
con la gamba destra che si allunga
Colosso non può
saperlo ma il nome della ragazza è Robin Vega ed ha dovuto lasciare il suo
impegno come ricercatrice all’Empire State University a causa dell’ostilità del
gruppo antimutante chiamato Amici dell’Umanità.[10] Magneto l’ha convinta ad unirsi alla sua confraternita, una
scelta di cui potrebbe pentirsi.
Per quel che riguarda Piotr Nikolaievitch Rasputin, anche se è indubbiamente più forte della sua avversaria, scopre che la sua capacità di mutare forma la rende difficile da combattere. La sua mutazione è più simile a quella della studentessa dello Xavier Institute Cessily Kincaid[11] che alla propria. Nonostante la sua riluttanza a combattere contro una donna, non può fare altrimenti ed ha già capito che non sarà uno scontro facile.
Arcangelo sta
piombando in picchiata contro Robin Vega per aiutare Colosso quando gli balza
addosso una ragazza dalle sembianze feline ricoperta da una folta pelliccia
arancione.
-Feral?-
esclama, sorpreso, Warren -Vuoi farci ammazzare per caso?-
-Ammazzerò solo
te.- ribatte la mutante di origine portoricana sfoderando artigli che punta al
petto dell’X-Man.
Arcangelo batte
freneticamente le sue ali e le usa per far perdere la presa a Feral che cade al
suolo atterrando sui quattro arti.
-Vieni giu. Ed
affrontami, vigliacco!- grida
Warren scende
atterrando davanti a lei.
-Eccomi.-
-Ti farò a
fettine. I gatti se li pappano gli uccellini.-
-Gli uccellini,
forse ma le aquile?-
Arcangelo
sbatte le ali creando una corrente d’aria che spinge Feral contro una parete.
La mutante felina si rialza di scatto.-
-Maldito!- esclama furiosa.
Ancora una
volta salta ma stavolta si ferma di colpo a mezz’aria e poi cade al suolo.
Prova a rialzarsi ma ricade subito dopo svenuta.
-Ma cosa?-
esclama un perplesso Arcangelo.-
Janet Van Dyne,
Wasp, riprende dimensioni umane e dice con un sorrisetto ammiccante:
-La gattina non ha pensato che anche le vespe sono molto pericolose.-
Magneto si
confronta coi suoi figli. Avrebbe preferito evitarlo ma ha sempre saputo che
sarebbe successo.
-Non
costringetemi a combattere con voi.- dice loro -Siamo una famiglia, dovremmo
stare dalla stessa parte.-
-Sei tu ad
averlo reso impossibile.- ribadisce un’ancora debole Polaris -Finché insisterai
in questa follia non potremo fare altro che combatterti.-
-E voi la
pensate come vostra sorella?-
-Avrei
preferito diversamente ma la mia risposta è sì.- afferma con risolutezza
Scarlet.
-Lorna ha parlato
anche per me.- aggiunge Quicksilver.
-Allora neanche
io ho scelta.
Magneto fa un
gesto con le mani e Lorna Dane si ritrova racchiusa in una bolla di energia
magnetica, poi suo padre si volge verso i suoi fratellastri.
Dei cavi metallici si avvolgono attorno ai polsi e le caviglie di
Wanda e Pietro Maximoff come serpenti, impedendo loro qualsiasi movimento.
-Non ... riesco a fare i miei incantesimi così!- esclama Scarlet.
-Il mio intento non è ferirti, figlia mia, ma solo impedirti di
fermarmi.- le dice Magneto.
-Perché? Perché non ti rendi conto di quale follia sia la tua
impresa?- ribatte Quicksilver.
-E tu quando capirai, figlio mio, che tutto quello che faccio lo
faccio per te e la nostra gente?-
Sono entrambi ugualmente ostinati e caparbi nel sostenere la propria
posizione.
Sarebbe stato interessante, in altre circostanze, far notare loro
quanto si somigliassero, ma purtroppo la situazione tesa e pericolosa non lo
permette.
Lo scambio di vedute tra padre e figlio viene interrotto dal fragore
di una parete abbattuta.
-TU! Non sei degno del valore e della nobiltà della tua progenie! In
realtà ti dico, sei una vergogna per la tua famiglia!- urla Ercole.
-Da quel che ho letto da ragazzo su di te, credo che neppure
nell’Olimpo siano entusiasti di te.- risponde Magneto alla provocazione del
semidio, lanciando verso di lui dei detriti di metallo, ma lui li distrugge con
un pugno spaventoso, frantumandoli in mille pezzi.
-Sciacallo! Vile sciacallo! Dovresti utilizzare il tuo potere a favore
dei mortali, e non per terrorizzarli!-
-Sei troppo stupido per capire che è proprio quello che sto facendo!
Sto creando un futuro migliore per la mia gente, ma quelli come te cercano
sempre d’impedirmelo!- risponde, furioso, il signore del magnetismo, ammassando
numerosi frammenti di metallo, formando un macigno di ferro con il quale cerca
di schiacciare Ercole.
Ma il Vendicatore gli oppone resistenza, impedendo di venire
schiacciato, grazie alla sua leggendaria forza.
I suoi mitologici muscoli si tendono per lo sforzo, i piedi iniziano a
sprofondare nel pavimento che non è in grado di sopportarne il peso.
Magneto allora aumenta con la volontà la pressione su di esso.
Il semidio è provato dall’incredibile sforzo, ma il mutante non è da
meno.
Tra i due inizia un terribile “braccio di ferro” che li impegna allo
spasimo.
Un fenomeno della fisica contro una forza divina.
L’equilibrio tra i due viene interrotto quando Magneto viene colpito
ad una spalla!
-AAAARGH! – grida per il dolore il mutante.
-Beccato, figlio di puttana!- grida occhio di Falco.-È da parecchio
che desideravo farlo! Ah, si tratta di una freccia di plastica e resina, non ti
è stato possibile evitarla e nemmeno riuscirai ad estrarla con uno dei tuoi
trucchetti!-
In quel momento la bolla magnetica che imprigionava Polaris si spezza
e la ragazza dai capelli verdi avanza verso il padre.
-È finita.- dice
Magneto lo sa: lui ed i suoi seguaci non hanno molte speranze contro i
Vendicatori, gli X-Men e lo S.H.I.E.L.D. uniti specie con lui ferito, ma nei
suoi occhi non c’è rassegnazione.
-Adesso.- sussurra.
Improvvisamente tutto diviene buio: una cappa di oscurità cala sulla
zona avvolgendo tutto e tutti.
-Ma cosa succede?- urla Havok.
Istintivamente rilascia una scarica di plasma verso l’alto ma non
accade niente.
-Non è possibile!- esclama.
-Alex, sei tu?- la voce dell’Uomo Ghiaccio.
-Bobby. È tutta un’illusione come quelle di Mastermind. Dobbiamo
concentrarci e sparirà.
“Forse posso essere
d’aiuto.” interviene
telepaticamente Psylocke “Collegherò le
menti di tutti e cancellerò l’illusione.”
Detto e fatto: il buio scompare come se non ci fosse mai stato ed in
effetti è così.
Non è solo il buio ad essere sparito, però: di Magneto e dei suoi
accoliti non c’è più traccia.
-Quei maledetti se la sono filata proprio sotto il nostro naso.-
prorompe un furioso Occhio di Falco.
Un’amara verità.
Nei cieli sopra New York.
Il velivolo si allontana rapidamente. A bordo una donna dai capelli
rossi ha appena estratto la freccia dalla spalla di Magneto e gli sta medicando
la ferita.
-Ecco fatto.- dice sistemando il bendaggio -Abbiamo evitato infezioni.
Ci vorrà un po’ ma guarirai perfettamente.-
-Grazie Amelia.
Amelia Voight storce le labbra ed aggiunge:
-Per fortuna sono venuta con voi, me lo sentivo che la situazione
sarebbe degenerata. Ti consiglio di tenere il braccio a riposo per un po’ di
tempo, consiglio che so già che non seguirai.-
-Siamo in guerra ormai, Amelia.-
-Già… e l’hai iniziata tu.-
Poco lontano Emma Frost si rivolge ad una giovane donna dai capelli
castani:
-Sei stata in gamba Martinique: hai coperto efficacemente la nostra
fuga.
-Ho fatto solo quello che mi avevi chiesto.- si schermisce Martinique
Jason, meglio nota come Mastermind, una delle figlie dell’omonimo membro
dell’originale Confraternita dei Mutanti che hanno ereditato il suo potere
mutante di creare illusioni realistiche.
-Sempre meglio avere un piano di riserva, specie quando si è quasi
sicuri che le cose andranno storte.- replica Emma sorridendo.-
-E adesso cosa accadrà?-
Emma volge lo sguardo verso Magneto e risponde:
-Abbiamo varcato il Rubicone e non possiamo più tornare indietro.-
Complesso del ‘ONU.
Vendicatori e X-Men si guardano intorno con aria sconsolata.
Specialmente Clint Barton. Ha guidato il suo team in battaglia ma la preda gli
è sfuggita.
Una mano gli dà una pacca amichevole sulla spalla.
-Gran bel colpo, Occhio di Falco; in tanti anni di scontri contro di
lui, poche volte ho visto Magneto così in difficoltà.- osserva Bobby Drake
-Oui mon ami, je suis d’accord.-
dice Gambit -Devo ammetterlo, sono un pochino invidioso per non esserci
riuscito io.-
-Già, ma ci hanno comunque fatto fessi.- è l’amaro commento di Clint
Barton.
-Per ora, ma la prossima volta finirà diversamente.- replica Havok
-Perché ci sarà una prossima volta.-
-Ammiro il tuo ottimismo Havok.-
Alex si volta verso chi ha parlato: un uomo ben vestito e sorridente
che gli tende la mano.
-E lei chi è?-
-Everett Kenneth Ross, presidente per questo mese del comitato di
controllo del Consiglio di Sicurezza dell’ONU sui superumani.-
-Ho sentito parlare di lei Ross.- interviene Arcangelo.
-Davvero? Bene, spero.-
-Mi hanno detto che è un tipo bizzarro.-
-Bizzarro è la parola giusta.- sussurra Wasp.
-Non creda alle malelingue, Mr. Worthington.- ribatte Ross - A
proposito: abbiamo lo stesso secondo nome ma non siamo parenti.-
Quicksilver irrompe in mezzo a loro con la sua solita impazienza.
-Basta con le chiacchiere. - dice -Mio padre ci ha dato un
avvertimento ma lo conosco: presto passerà all’azione.-
-Beh, per usare le immortali parole di Oliver Hardy, direi proprio che
questo è davvero un altro bel pasticcio.- commenta Everett K. Ross.
-Ed è abbastanza chiaro che è solo l'inizio.- replica, cupo Arcangelo.
Continua su
Vendicatori Costa Ovest #40
Nel prossimo episodio: Perché guastarvi la sorpresa? Aspettate e vedrete.
Note
Inizia qui uno
speciale crossover tra le serie dedicate agli X-Men e quelle dei Vendicatori
che vede la gradita partecipazione ai testi di Carmelo Mobilia. Quale poteva
essere il nemico comune se non Magneto?
Dopo oltre un anno di
piani il Signore del Magnetismo ed i suoi accoliti escono allo scoperto:
vogliono riconquistare Genosha.
Quali saranno le
prossime mosse di Magneto? Che reazione avranno l'ONU e le singole Grandi
Potenze? Che ruolo avranno Sabretooth e la sua avvocatessa? Per la risposta ad almeno alcune di queste
domande, non perdete Vendicatori Costa Ovest #40.
Proteste e pernacchie
a Mickey. -_^
Elogi ed applausi a
Carlo
Premi di consolazione
a Carmelo e Igor.
Mickey, Carlo & Carmelo
[1] Nell’episodio #36.
[2] Come visto su Vendicatori #70.
[3] Se questa descrizione vi è familiare è perché è presa pari pari da X-Men MIT #43. -_^
[4] Su X-Men #42.
[5] Su Marvel Knights #84.
[6] Noi molto di più perché abbiamo letto Marvel Knights #86.
[7] Vedi Nick Fury MIT.
[8] Come narrativo nella nostra miniserie Agents of S.H.I.E.L.D.
[9] Sidney E. Levine, direttore della sezione scientifica dello S.H.I.E.L.D.
[10] È accaduto su Peter Parker, Spider Man Vol. 1° #82/82 (in Italia su Uomo Ragno, Marvel Italia #245).
[11] Alias Mercury.