Cammina lungo un corridoio senza ricordare dove sia e come ci sia arrivata. Una cosa la sa bene, però: qualunque cosa troverà una volta arrivata in fondo non le piacerà, ma non può fare a meno di arrivarci.

Il buio non la spaventa: ci vive da sempre. È nata senza gli occhi ma il destino che l’ha così crudelmente menomata le ha anche dato un altro tipo di vista: la capacità di prevedere gli eventi futuri e questo vuol dire che a volte non è facile per lei distinguere la realtà dalle sue visioni.

-C’è qualcuno qui, per favore?- chiede.

Nessuna risposta.

Finalmente giunge in fondo al corridoio e spinge una porta.

Nel momento stesso in cui lo fa, sa già cosa troverà dall’altra parte.

È cieca, abbiamo detto, eppure con gli occhi della mente vede gli uomini e le donne vestiti con variopinti costumi a terra e sa con certezza che sono morti.

Vede anche l’uomo col costume rosso, il mantello ed un elmetto in testa che si gira verso di lei e dice:

-Non volevo farlo, mi hanno costretto!-

A questo punto lei urla.

Marvel IT presenta

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#38

TERRE PROMESSE E ALTRE UTOPIE

PARTE PRIMA

LA DICHIARAZIONE DI MAGNETO
di Carlo Monni e Mickey

(con la gradita collaborazione di Carmelo Mobilia)

 

 

 

Istituto Xavier di Istruzione Superiore, Salem Center, Contea di Westchester, NY.

Dormitorio studentesco femminile.

L’urlo echeggia nella stanza mentre la ragazza dai capelli neri e senza occhi balza a sedere sul letto. La sua compagna di stanza, una giapponese, le corre vicino.

-Cosa succede Ruth?- le chiede preoccupata.

-Moriranno tutti, Hisako!- risponde Ruth Aldine -Tutti.-

La porta della stanza si apre di colpo mentre appaiono una ragazza dai capelli color castano ramato e due ragazze bionde.

-Che è successo?- chiede Abigail Boylen -Chi ha urlato?-

-Ruth ha avuto uno dei suoi incubi premonitori.- spiega Hisako Ichiki.

-Davvero?- esclama Lizzie Guthrie con una punta d'angoscia. Da quando sua sorella Paige è morta in battaglia,[1] è perennemente inquieta. Le sarebbe piaciuto che la sua compagna di scuola avesse avuto una visione al riguardo per impedire che accadesse la tragedia.

-C’erano gli X-Men….- replica Ruth -… tutti gli X-Men e anche altri, i Vendicatori credo, e lui li aveva uccisi tutti. Sì, proprio tutti.-

-Lui chi?- chiede Hisako.

-Lui… Magneto!-

 

Aeroporto J.F.K. Queens, New York.

Il jet con le insegne dell’ONU e di Genosha atterra in perfetto orario e ne scende la Dottoressa Alda Huxley, Governatore Generale di quella piccola, ma per molti versi importante, nazione dell’Oceano Indiano.

Oggi è a New York per riferire all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite i suoi progressi come Governatore Generale a pochi mesi dalla fine del suo mandato ed al ritorno di Genosha alla piena democrazia dopo l’infausta parentesi del governo di Magneto.

Questi almeno sono gli auspici di quell’augusto, ma spesso impotente, consesso mondiale, non necessariamente della donna bionda vestita di bianco che ora siede sul retro di una limousine diretta verso Manhattan e il complesso dell’ONU.

Alda Huxley ha inseguito il potere per tutta la sua vita da adulta ed ora che l’ha finalmente raggiunto, non permetterà a niente e nessuno di portarglielo via.

Sta pensando a questo mentre qualcosa di indistinto si avvicina alla vettura e la supera. L’autista ha appena il tempo di pensare che sembra un essere umano, che l’auto viene improvvisamente sollevata in aria, rimane ferma per qualche istante, poi ricade al suolo e si rovescia su un fianco.

Alda Huxley sente un fastidioso ronzio alle orecchie. Le ci vuole un po’ per capire cosa le sta dicendo una delle sue guardie del corpo:

-Sta bene, Dottoressa Huxley?-

-Sto benissimo.- replica lei mentre l’uomo l’aiuta ad uscire dall’auto -Cosa diavolo è successo?-

-Non… sono sicuro.- risponde l’altro -C’era una figura umana davanti a noi e poi…-

Alda si guarda intorno con espressione impenetrabile, poi dice:

-Qualcosa ha sollevato tre auto corazzate come se fossero senza peso e poi le ha ribaltate. Noi tutti sappiamo chi possiede un potere simile.-

-Magneto.- conclude la guardia del corpo -Non credo ci possano essere dubbi: è stato un attentato. Voleva ucciderla ma per fortuna non ci è riuscito.-

-Sono sempre stata una donna fortunata.- replica Alda con un sorriso.

 

WHiH World News.

Nei pressi del Palazzo delle Nazioni Unite, Chess Roberts sta parlando in diretta con l'anchorman del network per cui lavora.

-Il principale sospettato, anche se non ancora formalmente, rimane Erik Lensherr. Il noto ex terrorista è latitante dalla caduta del suo regime a Genosha e avrebbe tutti i moventi per sabotare la sua principale avversaria politica.-

<<Si terrà comunque il vertice alle Nazioni Unite?>> le viene domandato in auricolare, dalla collega in studio

Sì, il Segretario Generale ha ribadito pochi minuti fa che l'ONU non cede alle strategie del terrorismo e l'Assemblea si riunirà come stabilito.-

<Qualcuno sta rimpiangendo la mancanza di Worldwatch in questo momento?>>

-Se posso permettermi, la situazione è tesa ma nessuno può essere così disperato da rimpiangere Worldwatch - sorride sardonica l'afroamericana dai capelli corti.


CNBC TV.

Trish Tilby è stata inviata in tutta fretta presso l'aeroporto JFK e subito viene interpellata dall'edizione straordinaria del telegiornale. Come Produttore Associato dei notiziari e conduttrice di un seguitissimo talk show avrebbe potuto mandare qualcun altro al suo posto ma le piace essere in prima linea.

<<Trish, sei probabilmente la giornalista più titolata d'America in fatto di mutanti. Che cosa suggerisce il tuo istinto?>>

-Grazie, Josh. Lungi da me difendere l'ex leader della Confraternita dei Mutanti Malvagi, il cui nome e la cui storia parlano da sé, però io non credo che questo attentato rientri nel modus operandi di Magneto. È molto facile cercare di seminare zizzania e far ricadere le colpe sull'imputato con il movente più banale. La sua latitanza, di certo, non aiuta.-

<<Gli X-Men sono stati avvistati?>>

La giornalista non può dirlo, ma è qualcosa a cui ha già pensato. Non è un toccasana per la sua carriera che i rapporti con Henry McCoy e i suoi colleghi si siano raffreddati.

- Al momento nessuna notizia da parte loro, indagheremo per voi.-

 

Casa Williams, New Jersey.

Il piccolo Charles Magnus Williams dorme sereno nel suo lettino, sotto un soffitto di stelle luminescenti. Nonostante sia candidato ad essere uno dei mutanti più potenti della sua generazione, alla luce della sua eredità genetica, è ancora troppo piccolo per avere qualsiasi genere di percezione extrasensoriale o simili. Ha rinunciato spontaneamente all’immenso potere ed alla coscienza di esso che aveva sin da quando era nel grembo materno per divenire un comune neonato.[2] Un giorno, forse, quel potere ritornerà ma sino ad allora è solo un comune bambino, comune quanto può esserlo vista la famiglia che si ritrova.

Dorme così beatamente che non si accorgerebbe se ci fosse una presenza estranea a vegliare sul suo sonno, proprio accanto a lui.

 

Nella camera matrimoniale adiacente, sua madre Wanda apre gli occhi di soprassalto, come al risveglio da un orribile incubo. Un urlo le si soffoca in gola, per questo non si meraviglia che il suo compagno Simon continui a dormire tranquillo. Anche se gli esseri di pura energia ionica non hanno realmente  bisogno di dormire, non vuol dire che non lo facciano.

Si fida del suo istinto materno e del suo istinto di strega, non abbastanza da svegliare Wonder Man, ma abbastanza da correre in camera di suo figlio.

Non c'è nessuno nella stanza di Charles. Nessun segno particolare, a parte una tenda che si muove al di qua di una finestra chiusa - il che è sospetto a sufficienza nella casa di due supereroi.

Per sicurezza, batte palmo a palmo l'appartamento, senza cavare un ragno dal buco.

Rassegnata di aver scambiato un sogno per la realtà, accarezza la testa del suo bambino e torna a dormire.

 

Altrove.

In una dimora ignota ai più, due ragazzi stanno dormendo abbracciati. Sono due ragazzi speciali, non certo perché sfoggino una tale intimità, ma perché si tratta di Wiccan e Hulkling, due membri dei fantomatici Giovani Vendicatori.

Anche il sonno di Billy Kaplan è improvvisamente turbato, come da una percezione sovrannaturale.

A fatica e a malincuore si libera dalla dolce morsa delle braccia di Teddy Altman, si volta e trasale.

Qualcuno sta osservando lui e il compagno, e non è un intruso qualsiasi.

-Magneto!?-

-Salve, Billy.-

A quel punto anche Hulkling si sveglia e, resosi conto dell'intrusione, il suo primo istinto è trasformarsi nella sua minacciosa forma verde.

-Non c'è davvero bisogno, Theodore. Sono venuto non annunciato, è vero, ma vengo in pace.- proferisce Magnus, con una placidità surreale.

-Magneto? In pace? Non è quello che dicono i libri di storia.-

-Non credere a tutto quello che scrivono i libri di storia.-

-Nemmeno ai media, suppongo, che parlano del tuo attentato contro la Huxley.- riprende la parola Wiccan. In apparenza, lo shock della visita inaspettata lo aveva zittito.

In realtà, era concentrato su altro.

-Ho letto il messaggio, ma davvero…-

In un lampo, appare Tommy Sheperd, il velocista noto come Speed; dopo qualche istante arriva la sua voce, che si ammutolisce alla vista di uno dei più controversi mutanti della storia.

Il messaggio che suo fratello gli ha mandato con la forza del pensiero non era uno scherzo di cattivo gusto.
-Benvenuto, Tommy, sono contento che Billy sia stato così prevedibile da convocarti.-

-Che cosa succede?-

-Sono venuto a trovare le persone a cui sono... legato. Anche se in un modo complicato voi siete miei nipoti dopotutto.-

-Bel nonno: un terrorista ricercato.- commenta Speed.

-Mi fai torto, ragazzo. Non ho attentato io alla vita di Alda Huxley, se è quello che è pensate, ma è il segno che i tempi sono maturi perché ci riprendiamo quello che è nostro. E vorrei che voi foste parte della mia... campagna- dice, rivolto in particolar modo a Wiccan e Speed.

Il primo dei due schiocca le dita più volte, in modo da far volare e spiegare vestiti attorno alle membra nude proprie e del suo fidanzato. In men che non si dica, i due ragazzi sono di nuovo presentabili.

-Ottima idea.-

-Non vorrei averti scandalizzato con quello che hai visto.-

-Nessuno scandalo, Billy. Sarò vecchio, ma sarei un ipocrita se non avessi un occhio di riguardo per tutte le minoranze ingiustamente perseguitate. Sarei un folle se dimenticassi i gay che ho visto morire nei campi di sterminio.- dice Magneto, gli occhi improvvisamente cupi - E questo ci riporta alla mia proposta.-

In breve, con grande parsimonia di dettagli, Magneto espone il suo piano.

-Non crederai sul serio che dei futuri Vendicatori possano appoggiarti- commenta per primo Hulkling, che a stento contiene il suo sdegno.

-Perché no, scusa? E poi tu che cosa c'entri? Non sei un mutante, non puoi capire.- gli ribatte Speed.
-Non è il momento di aizzarci l'uno contro l'altro, Tommy. Sono venuto per reclutare te e Billy, ma ogni persona di buona volontà può sostenere la causa, non è questo il punto. Ad ogni modo, sono sollevato di sentire che non escludi a priori il mio invito come farebbe un qualsiasi supereroe della vecchia guardia. Voi giovani siete davvero il futuro.-

-Non ci lusingare per convincerci.- lo frena Wiccan -Io... potrei prendere in considerazione la tua proposta, se non significasse mettersi contro gli X-Men, i Vendicatori o chissà chi altro. Come pensi che reagiranno?-

-Se li conosco, non mi appoggeranno, questo è vero. Non è un buon motivo per non unirti alla mia Confraternita: il tempo è galantuomo, la storia farà giustizia su chi era dalla parte giusta della barricata.-

-Non puoi seriamente prenderlo in considerazione- sussurra Teddy all'orecchio di Billy - È un noto terrorista. Ti marchierebbe a vita averlo appoggiato.-

-Avete dodici ore di tempo per decidere. Se avvertirete gli altri cosiddetti supereroi, non baderò più ai legami di sangue, se le nostre strade dovessero scontrarsi.-

Mentre parla, una finestra si apre da sola alle sue spalle e sembra risucchiarlo come fosse un buco nero.

 

Worthington Tower, Midtown, Manhattan.

-Ma come fa a essere un problema il fatto che sia un Inumano?!- sbotta Grace O'Sullivan Worthington, davanti a un piatto di uova e bacon in gran parte consumato. Una tranquilla colazione in famiglia si va facendo incandescente, senza preavviso.

-Non ho niente contro gli Inumani, ci mancherebbe...- si cautela suo padre, Warren Worthington III -... ma per la loro cultura, un Inumano che non sta ad Attilan ha qualcosa che non quadra. E nella migliore delle ipotesi, ti trascinerebbe nella loro città se iniziaste a fare sul serio.-
-Fare sul serio? Ma se ci siamo visti appena due volte!-

-Dalle tregua, Warren.- s'intromette Jean Grey.

-Tu aspetta che Sara entri in età puberale e ne riparliamo...-

-Ehi, no, non ci tengo a sentirvi litigare. Tanti saluti! - si alza di scatto Angel. Un paio d'ali fatte di luce compare alle sue spalle, e dieci secondi più tardi Grace è nei cieli di Manhattan.

-Mi farà esaurire.-lamenta Arcangelo.

-Più che altro ti farà diventare un vecchio brontolone. I discorsi che hai fatto su Attilan e la cultura degli Inumani... sono degni di quelli che biasimano la cultura dei rom... o di quelli che associano i mutanti a Genosha. So che sei accecato dal tuo improvviso istinto paterno e non ti giudico.- lo bacia sulla fronte.

-Prima dai del razzista a un membro fondatore degli X-Men e poi gli dai il contentino?-

-Solo perché ho un appuntamento a cui tengo e a cui non voglio arrivare in ritardo. Ti amo.- si congeda in tutta fretta Fenice, lasciando il suo compagno immusonito.

 

Prigione di Supermassima Sicurezza per Superumani Molto Pericolosi “Raft”

Questo posto è un’isola artificiale nel bel mezzo dell’Oceano Pacifico, per miglia e miglia c’è solo acqua. Il suo scopo è tenere rinchiusi supercriminali ritenuti troppo pericolosi perfino per il supercarcere per superumani noto come la Volta, persone senza speranze di rieducazione e da cui non solo la gente comune ma anche gli altri detenuti devono essere protetti, persone come Victor Creed, alias Sabretooth. Anche quelli come lui, però, hanno dei diritti e tra di essi c’è quello di conferire con un avvocato.

L’avvocato in questione è una donna dai capelli neri tagliati a caschetto, fisico da modella assolutamente non mortificato dal tailleur gessato scuro che indossa e dalla cui gonna appena sopra il ginocchio spuntano due lunghe ed affusolate gambe che terminano in scarpe di marca.[3] Il suo nome è Evangeline Whedon ed ha un segreto. Sabretooth sta per scoprirlo.

-Non ho capito bene chi ti ha mandato, baby.- le dice -Io non ho richiesto nessun avvocato.-

-Lavoro con l’Osservatorio per i Diritti dei Mutanti.- replica la giovane donna -Un organismo indipendente il cui scopo è, per l’appunto, vigilare che i diritti costituzionali della minoranza mutante siano rispettati. Fornisce anche assistenza legale ai mutanti che ne hanno bisogno. Come lei.-

-Ti risponderei che non mi serve un avvocato ma per una bambola come te faccio volentieri un’eccezione.-

La giovane donna fa una smorfia e Sabretooth ride.

-Non so, però, come potrai aiutarmi, pupa.- aggiunge -Ho ucciso Lady Deathstrike davanti ad un sacco di testimoni,[4] per tacere delle altre accuse a mio carico.-

-E poi si è arreso, perché?-

-Non c’era più motivo di combattere, ecco tutto, e dalle prigioni prima o poi si esce.-

-Vero… e a questo proposito… mi graffi.-

-Cosa?-

-Mi ha sentito benissimo. Mi colpisca, faccia uscire del sangue.

-Contenta tu, baby.- borbotta Creed e le sferra un’artigliata al collo.

 

Howard A. Stark Memorial Hospital.

Misty Knight odia decisamente il regolamento dell’ospedale che impone che i pazienti siano accompagnati in sedia a rotelle sino all’uscita e la sua faccia lo dimostra chiaramente.

-Un po’ più di entusiasmo, Misty…- le dice la sua amica e socia nella loro ditta di investigazioni private Colleen Wing, anche lei accompagnata in sedia a rotelle -… dopotutto stiamo tornando a casa.-

-Ed era ora. Mi hanno trattenuto sin troppo.-

-I medici volevano essere ben sicuri che il tuo bambino stesse bene e per fortuna è così.-

A parlare è stata una donna elegantemente vestita con lunghi capelli rossi che è in piedi vicino all’uscita.

-Jean!- esclama Misty alzandosi per abbracciarla -Che piacere vederti.-

-Non potevo fare di meno per la mia vecchia coinquilina.- risponde Jean Grey -Vedo che sei di nuovo in forma ormai.-

-Già. Mi ritengo fortunata. Il Serpente d’Acciaio poteva anche procurarmi un aborto quando mi ha pestato.-[5]

-Per fortuna non è accaduto e tu ed il tuo bambino ora state bene.-

-Ho appena saputo che è un maschio. Danny sarà felice di saperlo.-

             Jean si volge verso Colleen.

-Anche tu te la sei passata brutta per colpa dello stesso tizio, giusto?- le chiede.

-Puoi dirlo forte.- risponde l’altra –Sono ben lieta che sia tutto a posto ora.-

-So che i medici non si spiegano come tu sia perfettamente guarita tanto in fretta, ma io credo di avere un sospetto.-[6]

-E avresti ragione.- replica Colleen ammiccando.

-Bene.- conclude Jean -Ora vi riaccompagno alle vostre case. Warren ci ha messo a disposizione una delle sue limousine.-

-Trattamento da VIP, che onore.- commenta Colleen.

-Non ce n’era bisogno, Jean.- replica Misty.

-Ma a me fa piacere.- ribatte l’altra, -anche se ormai non ci vediamo più molto spesso, siamo sempre amiche.-

-Se la metti così…-

Le tre donne salgono sull’auto che si allontana rapidamente.

 

Palazzo dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite , Turtle Bay, Manhattan, New York City.

Come ogni anno da settembre a gennaio quest’augusto consesso si riunisce per discutere questioni importanti a cui spesso non viene trovata, ahimè, una vera soluzione.

Quest’oggi tra gli argomenti in discussione c’è la relazione della Dottoressa Alda Huxley sul suo operato come Governatore Generale della Nazione di Genosha nell’imminenza della scadenza del suo mandato.

La donna sale sul palco e comincia a parlare:

-Onorevoli membri dell’Assemblea, quando, oltre un anno fa, mi è stato affidato l’incarico di amministrare Genosha pensavo che sarebbe stato un compito immane rimediare al disastro provocato da Magneto…-

Prima che possa proseguire, accade qualcosa di inaspettato: la cupola sopra la vasta sala viene scoperchiata da una forza irresistibile.

Il panico si diffonde tra la folla. Urla riecheggiano nell’auditorium. La gente che cerca di scappare spinge i maniglioni antipanico ma una forza invisibile impedisce loro di abbandonare il palazzo.

Arrivano dall’alto come creature celesti, anche se la loro vista gela il cuore dei presenti. L’uomo dal costume rosso e il mantello viola svolazzante è noto a tutti i presenti.

<È MAGNETO!> grida qualcuno nel vederlo.

Gli uomini delle forze dell’ordine non riescono ad estrarre le loro armi, improvvisamente queste diventano pesantissime.

Al fianco di Magneto c’è Emma Frost, che usa la sua telepatia per scongiurare improvvisi atti di eroismo dei presenti. Gli altri membri della sua Confraternita contribuiscono a tenere a bada la folla e il servizio di sicurezza.

Magneto si avvicina al microfono allontanando Alda Huxley e prende la parola.

-State calmi. Non vi verrà fatto alcun male. Non siamo qui per questo. È inutile che cerchiate di fuggire; l’edificio è avvolto dentro un campo magnetico che lo rende impenetrabile.-

-E così, Magneto, siamo tuoi prigionieri. Uno strano modo di venire in pace.- replica, sarcastica la Huxley.-

-È l’unico modo che ho per farmi ascoltare, per esporre le mie ragioni, cosa che lei ha sempre impedito da quando è al potere a Genosha, Dottoressa.- ribatte il Signore del Magnetismo.

-Sono state le tue stesse azioni a squalificarti, Magneto, per questo l’ONU mi ha incaricato di governare Genosha al posto tuo, ma se vuoi parlare all’Assemblea, fai pure: il podio è tuo.-

Magneto non se lo fa ripetere e comincia a parlare:

-Mi rivolgo a voi, membri di quest’infame assemblea che da troppo tempo nega alla comunità mutante quello che le spetta. Noi chiediamo che ci venga restituita la nostra terra! Noi chiediamo che ci venga restituita GENOSHA! Quella terra ci appartiene! Io ero stato eletto democraticamente! Ho il diritto di governarla! Voglio che ci venga restituita o altrimenti ... ci saranno delle conseguenze!-

Così dicendo, Magneto stringe il campo di forza attorno al palazzo che inizia a tremare e le cui pareti iniziano a creparsi come quando avviene un terremoto.

La folla grida in preda al terrore.

-State calmi e non accadrà nulla di male.- tenta di rassicurarli Magneto.

-Come possiamo crederti?- esclama il Delegato Tedesco -Sei un terrorista ed un assassino.-

-Giusto!- ribadisce il Delegato Spagnolo -Ieri hai tentato di uccidere la Dottoressa Huxley.-

-Non sono stato io…- replica Magneto -… ma non mi aspetto che mi crediate.-

-Io ti credo, Magnus, ma come puoi aspettarti che gli altri lo facciano se ti comporti come fai adesso?-

A parlare è stata una donna dai capelli castani che dimostra una quarantina d’anni.

-Gabrielle Haller!- esclama, sorpreso, Magneto -Sono felice di vederti ma avrei preferito circostanze differenti.-

-Sei stato tu a creare le circostanze, Magnus, puoi biasimare solo te stesso.-

La Delegata Israeliana ha centrato il punto. Questa dimostrazione di forza ci si rivolterà contro, pensa Emma.

Il suo sguardo si punta su Alda Huxley che si è ritirata in un angolo e sorride.

È stata lei, capisce Emma in un lampo. Ha organizzato un finto attentato contro se stessa per alzare la tensione e ci è riuscita.

Prova a friggerle il cervello ma ha un’amara sorpresa: quella bastarda ha una qualche protezione contro le intrusioni telepatiche. Ha pensato a tutto o così crede ma lei troverà un modo per cancellare quel sorrisetto insolente dalla sua faccia prima o poi.

 

Casa Bianca, Washington D.C.

Nel suo ufficio alla Casa Bianca Valerie Cooper raduna le sue ultime cose e si prepara ad andarsene. Dopo tanto tempo è dura doverlo abbandonare, ma la nuova amministrazione ha in mente un’altra persona per ricoprire il ruolo che fino a ieri era stato suo. Un uomo che lei conosce bene.

-È permesso?- chiede l’uomo sull’uscio della porta.

-Prego, entra pure Henry. In fondo, da domani questo sarà il tuo ufficio no?-

Henry Peter Gyrich accenna ad un sorriso mentre le si avvicina e le stringe la mano.

-Credimi se ti dico che avrei preferito di gran lunga lavorare con te, piuttosto che al tuo posto.-

-Lo so. Ma come sai, io e l’attuale presidente abbiamo visioni... contrastanti, rispetto alle questioni superumane.-

-Temo di non concordare con te stavolta. Penso che occorra un approccio più duro sulla questione. E il nuovo presidente ha in mente ... -

 Improvvisamente la loro conversazione viene interrotta da un impiegato che li invita a guardare la TV.

-Uh Dottoressa Cooper… signor Gyrich, perdonatemi ma... beh, credo che vi convenga venire qui a sentire il notiziario. Ci sono pessime notizie.-

 

Worthington Tower, Midtown, Manhattan.

-Che è successo? Sinistro è evaso?- domanda Gambit, entrando trafelato nella sala riunioni del Team Blu degli X-Men. Dai capelli arruffati e dagli occhi lucenti, è evidente che il segnale di adunata è capitato nel momento sbagliato per lui.

Arcangelo, Havok, l'Uomo Ghiaccio e Psylocke sono tutti a braccia conserte, davanti a uno schermo olografico.

-No, qualcosa di peggio.- dice grave Warren, con un cenno alla diretta televisiva dall'esterno del Palazzo delle Nazioni Unite. L'headline in alto è abbastanza esplicativa della crisi in corso.

-Parbleu! Che ci facciamo ancora qui?-

-Aspettavamo te.- interviene Alex Summers, leader del team fresco di riconferma -Andrà il nostro team in avanscoperta, ho avvisato Nightcrawler che è in facoltà, Colosso aveva lezione alla Scuola, ma sta già tornando indietro  e il Team Oro ci raggiungerà appena possibile.-

-Ok, andiamo. Che cosa sappiamo? Che cosa si sa?-

-Havok vi aggiornerà strada facendo. Io vado avanti- si congeda Arcangelo prima di volare via.

 

Palazzo dei Vendicatori, Midtown, Manhattan.

Anche i Vendicatori presenti in quel momento nella loro storica sede stanno vedendo lo stesso servizio e la loro reazione non è molto diversa.

-NON CI POSSO CREDERE! LO HA FATTO VERAMENTE!- Quicksilver è decisamente arrabbiato, per usare un eufemismo. Inizia a imprecare e ad agitarsi, vibrando ad una frequenza tale da renderlo sfocato all’occhio umano e da rendere impercettibile quello che dice.

-Pietro... calmati. Nessuno può sentirti quando gridi in questo modo.- gli dice Occhio di Falco.

-Ma lo hai visto Clint? Hai visto cosa ha fatto? Lui... quel ... quel ... -

-Attento a quel che stai per dire, fratello - lo rimprovera Scarlet -… Magneto è pur sempre nostro padre.-

-Per quanto mi riguarda, non è mai stato un vero padre…- interviene Polaris -… e nemmeno per voi due, dico bene?-

I suoi fratellastri non replicano. Perfino Wanda, che è sempre stata la più ben disposta nei confronti di Magneto, non risponde.

-Non vorrei agitarvi ulteriormente, ma questa sparata di Magnus porterà indietro i rapporti umano-mutanti all’età della pietra. Prevedo che sciacalli come William Stryker o Simon Trask ci marceranno sopra per anni.-

Proprio come fanno le sue frecce, le parole di Occhio di Falco hanno colto nel segno.

Nella stanza cade il silenzio, un silenzio di rassegnazione, un silenzio che viene rotto da Ercole:

-Che stiamo aspettando? Io dico di agire senza indugio per fermare quel malfattore ed i suoi seguaci.-

-Il mio maschione l’ha detta giusta. Muoviamoci!- aggiunge Wasp.

Senza altre esitazioni i Vendicatori si affrettano verso il Quinjet.

I gemelli Maximoff sono i più cupi in volto. Ogni volta che devono affrontare Magneto per loro è una cosa personale. I loro pensieri tornano indietro, a quando lui li salvò da un linciaggio e li coinvolse nella prima “Confraternita dei Mutanti” a combattere la prima formazione degli X-Men.

I loro sentimenti riguardo quell’uomo sono a dir poco contrastanti.

Salgono sul Quinjet senza proferir parola.

 

In un appartamento di Pretoria, Repubblica del Sud Africa.

Charles Xavier non dovrebbe meravigliarsi più di niente; del resto è da poco tornato dal regno dei morti, reincarnatosi nel suo stesso corpo in età puberale. Eppure non può non essere perplesso nel ritrovarsi tra le lenzuola di una quindicenne sudafricana, dopo aver fatto conoscenza di stampo biblico. È sicuro che i suoi genitori non li colgano in flagrante, perché uno schermo telepatico li protegge. Una parte di sé sa che è assolutamente sbagliato quello che sta facendo, approfittare del proprio aspetto apparente per avere rapporti con una ragazza che potrebbe essere sua nipote, ma non ha potuto farne a meno, e ne dà in parte la colpa agli scombussolamenti ormonali del suo corpo adolescente.

Ciò che lo colpisce di più, al momento, è che la giovane Hendrina è la nipote di un vecchio esponente del National Party, dei tempi dell'odioso apartheid nel Paese; il colmo dei colmi è che suo nonno era l'anti-mutante di Erik Magnus Lensherr.

In queste settimane Magneto è sfuggito a ogni tentativo di rintracciarlo.

Più passano gli anni, più raffinati sono i metodi con cui riesce a schermarsi da lui.

Aveva cercato di cautelarsi in maniera indiretta, rintracciando la sua nemesi genetica... ma era arrivato troppo tardi: il signore in questione era già morto di vecchiaia. Nel frattempo, però, ha conosciuto i suoi figli e i suoi nipoti.

Tra cui l'avvenente Hendrina che, ancora nuda sul letto, sta scorrendo la sua bacheca di Facebook sullo smartphone.

-Oh, guarda che altro sta succedendo a New York...- gli dice, porgendogli il telefono.

Charles apre con orrore il link della notizia rimbalzata tra i suoi contatti: Erik ha assaltato la sede delle Nazioni Unite.

Adesso sa dov'è, ma è fuori portata per un eventuale teletrasporto se l’avesse a disposizione, e ci vorrebbe mezza giornata se salisse, anche clandestinamente, sul primo volo di linea per New York.

Dovrebbe prenderlo come un segno che dovrebbe rivelarsi al mondo? Un segno che dovrebbe tornare a casa?

Che cosa fare?

 

Davanti al Complesso dell’ONU.

Nick Fury è decisamente frustrato. Come se non bastassero tutti gli altri problemi che ha ultimamente,[7] ci voleva anche Magneto a complicargli ulteriormente la vita.

Il Palazzo dell’Assemblea è lì davanti a lui ma potrebbe benissimo essere sulla Luna e non cambierebbe molto: quella maledetta barriera magnetica impedisce l’accesso a chiunque e qualunque cosa.

Al suo fianco i suoi amici e collaboratori di una vita, Dum Dum Dugan, Gabe Jones e la Contessa Valentina Allegra De La Fontaine condividono la sua frustrazione-.

-Ho appena ricevuto una comunicazione dalla Squadra Bravo.- dice Gabe -Hanno fallito anche loro.-

Due squadre dello S.H.I.E.L.D., approfittando del fatto che il Q.G. ufficiale della loro agenzia è situato a poca distanza dal palazzo dell’Assemblea, hanno provato a raggiungerlo attraverso un passaggio sotterraneo tra i due edifici ma la barriera arriva fin lì. È stato tutto inutile.

Un uomo dai capelli e baffi bianchi vestito con un completo tre pezzi di colore scuro e che cammina con l’aiuto di un bastone, arriva accanto a Nick e gli dice:

-Se la mia squadra fosse stata qui, forse l’Agente Quake avrebbe potuto…-

-Fare cosa?- ribatte Nick -Provocare un terremoto che magari avrebbe fatto crollare l’edificio con tutti i delegati dentro? Non avrei mai corso il rischio Robert. Magari i tuoi due genietti ci sarebbero stati utili per trovare un modo per annullare quella dannata barriera ma hanno i loro problemi adesso.- [8]

-Vorrei che mi avessero informato prima.- borbotta Robert Gonzales.

-Non c’è tempo per le recriminazioni. Ora dobbiamo pensare a superare quella c@##o di barriera. Gaffer[9] ci sta lavorando sopra e se qualcuno ci può riuscire, quello è lui.-

-Forse non dovremo aspettare molto.- interviene la Contessa indicando verso l’alto -Stanno arrivando i rinforzi.

Un Quinjet dei Vendicatori e un elicottero con a bordo gli X-Men atterrano quasi contemporaneamente sul tetto del Q.G. dello S.H.I.E.L.D. e da lì gli occupanti raggiungono rapidamente il suolo.

Le due formazioni di supereroi si avvicinano a Nick Fury.

-Sei tu al comando?- chiede Nick a Occhio di Falco.

-Testa di ferro non c’è quindi sì, al momento guido io la baracca. -

-Dov’è Summers?- domanda il direttore dello S.H.I.E.L.D. a Warren Worthington ma è Havok che prende la parola:

-Questa squadra la guido io e, caso vuole, sono anche io un Summers. Spero che la cosa ti stia bene.-

-Qual è il quadro della situazione?- chiede Psylocke cercando di ignorare la discussione precedente.

-Non buono.- riprende Nick accendendosi il consueto sigaro -Siamo tagliati fuori. L’intero edificio è avvolto da un fottuto campo di forza impenetrabile. Abbiamo provato a farlo saltare, ma pare che nulla possa intaccarlo.-

-È così infatti - osserva Arcangelo -Combatto con Magneto da quando avevo 16 anni e non ho mai visto nulla intaccare il suo campo di forza. Pare che nessuno riesca a competere con il suo potere.-

-Mio padre non è il solo ad avere quel tipo di potere; ci sono anch’io.- afferma risoluta Polaris.

La ragazza dai capelli verdi si concentra.

Sul suo bel viso è possibile vedere i segni dello sforzo fisico e mentale che sta sostenendo. Gocce di sudore le imperlano la fronte corrugata per poi scendere lungo le sue guance.

Improvvisamente si ode una specie di schiocco secco e lei dice :

-È fatta!

Un attimo dopo le gambe le cedono. Cadrebbe se Gambit non la sostenesse prontamente.

-Grazie.- mormora lei.

- De rien.- replica il Cajun sorridente -Aiutare le belle ragazze in difficoltà è la mia specialità.-

-Se vuoi fare il playboy, avrai tempo dopo Remy.- interviene Psylocke. -Ora, se non te lo sei dimenticato, abbiamo un po’ di cattivi da sistemare.-

-Gelosa, ma chérie ?-

-Non perdo nemmeno tempo a risponderti.-

 

Palazzo dell’Assemblea

Magneto barcolla improvvisamente.

-Che succede?- gli chiede Emma Frost

-Il mio campo di forza magnetico è stato abbattuto.- risponde lui -Deve essere stata mia figlia Lorna.-

-Non puoi riformarlo?-

-Non così presto ed i nostri avversari non ce ne daranno il tempo.-

-Puoi dirlo forte.-

La voce di Occhio di Falco risuona dall’alto. Il Vendicatore è in piedi su un palco impugnando il suo arco con una freccia già incoccata.

-Fossi in te e nei tuoi amici, Magny, mi arrenderei pacificamente. Non potete scappare.-

La porta della sala si spalanca di colpo lasciando entrare Havok, Psylocke, Colosso ed Ercole.

-Dagli retta per una volta Magnus.- dice Alex Summers -Non puoi farcela contro i Vendicatori e gli X-Men uniti. Per tacere delle forze dello S.H.I.E.L.D. che hanno circondato la zona.-

-Non sono venuto qui per arrendermi.- ribatte orgogliosamente Magneto.

“Ascolta, Erik…” gli dice Emma Frost telepaticamente “… non c’è bisogno di combattere. Abbiamo fatto quello per cui eravamo venuti, ora suggerirei una ritirata strategica.”

“Nemmeno io voglio combattere ma è ovvio che ci costringeranno a farlo. Sapevamo che sarebbe successo agendo come abbiamo fatto.” risponde lui allo stesso modo.

Dall’alto calano, grazie ad uno scivolo di ghiaccio, l’Uomo Ghiaccio, Scarlet e Gambit seguiti in volo da Arcangelo e Wasp. Quicksilver arriva a supervelocità.

Magneto li squadra tutti e non sembra minimamente impressionato.

-Potrei tener testa a tutti voi da solo e lo sapete. - proclama orgogliosamente -… ma non sono solo e lascerò spazio ai miei alleati mentre io mi occupo dei miei figli.-

 

“E così alla fine l’altezzosa inglesina è tornata a casa.” dice Emma rivolgendosi telepaticamente a Psylocke “Dimmi: ti sei già infilata nel letto di Alex o hai sfidato l’ira di Jean provandoci con Warren?”

“STA ZITTA!”

La lama psichica di Betsy Braddock viaggia alla velocità del pensiero ma non è abbastanza per impedire che Emma la neutralizzi telepaticamente prima che la colpisca.

“Bel trucco…” commenta “… ma, come vedi, ne conosco qualcuno anch’io.”

Improvvisamente un blocco di ghiaccio la imprigiona sino al collo mentre una voce irata le si rivolge:

-Come hai potuto Emma? Eri una di noi ed ora stai dalla parte di quel pazzo?-

Le labbra di Emma si piegano in un sorriso crudele mentre replica ad alta voce.:

-Bobby, Bobby… ancora arrabbiato perché ti ho mollato senza preavviso? Sai com’è: per quelle come me ci vuole un vero uomo.-

In un attimo la Regina Bianca assume la sua forma adamantina e spacca la sua prigione di ghiaccio.

-Mi dispiace di averti ferito, Bobby… no, non è vero. Non me ne è importato nulla in realtà.- dice in tono ironico.

Una carta caricata dal potere di Gambit la fa barcollare e si ritrova in ginocchio.

-Però… due maschietti ed una sgualdrina coalizzati contro di me, non è leale.-

-Tu che dai della sgualdrina ad un’altra è come il bue che dà del cornuto all’asino.- ribatte, sferzante, Psylocke.

-Bella metafora. Te l’hanno insegnata in quella costosissima scuola dove ti hanno mandato i tuoi genitori, probabilmente per non averti tra i piedi?-

Psylocke balza su di lei. Fa un’elegante capriola poi allunga le gambe stringendo il collo di Emma facendola cadere e spingendo poi un ginocchio contro il suo sterno.

-Bel tentativo ma finché rimango in questa forma né tu né gli altri potete farmi male fisicamente o telepaticamente. Beh, magari Havok potrebbe usando il suo potere, come il laser taglia il diamante ma non ha le palle per farlo e nessuno degli altri. Giusto?-

Alla provocazione di Emma nessuno risponde.

 

Una bella ragazza dai corti capelli biondi con la frangetta che indossa una tuta nera che le lascia scoperte braccia e gambe si avvicina a Colosso. Il suo volto ha un’espressione triste.

-Mi dispiace.- dice in tono sincero -Non volevo questo.-

In meno di un secondo il corpo della ragazza muta in acciaio e lei sferra un pugno al mutante russo che, preso di sorpresa, cade.

-Sei come me.- dice rialzandosi -Non dovremmo combattere.-

-Siete voi che ci avete costretti a farlo.- replica la ragazza sferrandogli un calcio rotante con la gamba destra che si allunga

Colosso non può saperlo ma il nome della ragazza è Robin Vega ed ha dovuto lasciare il suo impegno come ricercatrice all’Empire State University a causa dell’ostilità del gruppo antimutante chiamato Amici dell’Umanità.[10] Magneto l’ha convinta ad unirsi alla sua confraternita, una scelta di cui potrebbe pentirsi.

Per quel che riguarda Piotr Nikolaievitch Rasputin, anche se è indubbiamente più forte della sua avversaria, scopre che la sua capacità di mutare forma la rende difficile da combattere. La sua mutazione è più simile a quella della studentessa dello Xavier Institute Cessily Kincaid[11] che alla propria. Nonostante la sua riluttanza a combattere contro una donna, non può fare altrimenti ed ha già capito che non sarà uno scontro facile.

 

Arcangelo sta piombando in picchiata contro Robin Vega per aiutare Colosso quando gli balza addosso una ragazza dalle sembianze feline ricoperta da una folta pelliccia arancione.

-Feral?- esclama, sorpreso, Warren -Vuoi farci ammazzare per caso?-

-Ammazzerò solo te.- ribatte la mutante di origine portoricana sfoderando artigli che punta al petto dell’X-Man.

Arcangelo batte freneticamente le sue ali e le usa per far perdere la presa a Feral che cade al suolo atterrando sui quattro arti.

-Vieni giu. Ed affrontami, vigliacco!- grida

Warren scende atterrando davanti a lei.

-Eccomi.-

-Ti farò a fettine. I gatti se li pappano gli uccellini.-

-Gli uccellini, forse ma le aquile?-

Arcangelo sbatte le ali creando una corrente d’aria che spinge Feral contro una parete. La mutante felina si rialza di scatto.-

-Maldito!- esclama furiosa.

Ancora una volta salta ma stavolta si ferma di colpo a mezz’aria e poi cade al suolo. Prova a rialzarsi ma ricade subito dopo svenuta.

-Ma cosa?- esclama un perplesso Arcangelo.-

Janet Van Dyne, Wasp, riprende dimensioni umane e dice con un sorrisetto ammiccante:

-La gattina non ha pensato che anche le vespe sono molto pericolose.-

 

Magneto si confronta coi suoi figli. Avrebbe preferito evitarlo ma ha sempre saputo che sarebbe successo.

-Non costringetemi a combattere con voi.- dice loro -Siamo una famiglia, dovremmo stare dalla stessa parte.-

-Sei tu ad averlo reso impossibile.- ribadisce un’ancora debole Polaris -Finché insisterai in questa follia non potremo fare altro che combatterti.-

-E voi la pensate come vostra sorella?-

-Avrei preferito diversamente ma la mia risposta è sì.- afferma con risolutezza Scarlet.

-Lorna ha parlato anche per me.- aggiunge Quicksilver.

-Allora neanche io ho scelta.

Magneto fa un gesto con le mani e Lorna Dane si ritrova racchiusa in una bolla di energia magnetica, poi suo padre si volge verso i suoi fratellastri.

Dei cavi metallici si avvolgono attorno ai polsi e le caviglie di Wanda e Pietro Maximoff come serpenti, impedendo loro qualsiasi movimento.

-Non ... riesco a fare i miei incantesimi così!- esclama Scarlet.

-Il mio intento non è ferirti, figlia mia, ma solo impedirti di fermarmi.- le dice Magneto.

-Perché? Perché non ti rendi conto di quale follia sia la tua impresa?- ribatte Quicksilver.

-E tu quando capirai, figlio mio, che tutto quello che faccio lo faccio per te e la nostra gente?-

Sono entrambi ugualmente ostinati e caparbi nel sostenere la propria posizione.

Sarebbe stato interessante, in altre circostanze, far notare loro quanto si somigliassero, ma purtroppo la situazione tesa e pericolosa non lo permette.

Lo scambio di vedute tra padre e figlio viene interrotto dal fragore di una parete abbattuta.

-TU! Non sei degno del valore e della nobiltà della tua progenie! In realtà ti dico, sei una vergogna per la tua famiglia!- urla Ercole.

-Da quel che ho letto da ragazzo su di te, credo che neppure nell’Olimpo siano entusiasti di te.- risponde Magneto alla provocazione del semidio, lanciando verso di lui dei detriti di metallo, ma lui li distrugge con un pugno spaventoso, frantumandoli in mille pezzi.

-Sciacallo! Vile sciacallo! Dovresti utilizzare il tuo potere a favore dei mortali, e non per terrorizzarli!-

-Sei troppo stupido per capire che è proprio quello che sto facendo! Sto creando un futuro migliore per la mia gente, ma quelli come te cercano sempre d’impedirmelo!- risponde, furioso, il signore del magnetismo, ammassando numerosi frammenti di metallo, formando un macigno di ferro con il quale cerca di schiacciare Ercole.

Ma il Vendicatore gli oppone resistenza, impedendo di venire schiacciato, grazie alla sua leggendaria forza.

I suoi mitologici muscoli si tendono per lo sforzo, i piedi iniziano a sprofondare nel pavimento che non è in grado di sopportarne il peso.

Magneto allora aumenta con la volontà la pressione su di esso.

Il semidio è provato dall’incredibile sforzo, ma il mutante non è da meno.

Tra i due inizia un terribile “braccio di ferro” che li impegna allo spasimo.

Un fenomeno della fisica contro una forza divina.

L’equilibrio tra i due viene interrotto quando Magneto viene colpito ad una spalla!

-AAAARGH! – grida per il dolore il mutante.

-Beccato, figlio di puttana!- grida occhio di Falco.-È da parecchio che desideravo farlo! Ah, si tratta di una freccia di plastica e resina, non ti è stato possibile evitarla e nemmeno riuscirai ad estrarla con uno dei tuoi trucchetti!-

In quel momento la bolla magnetica che imprigionava Polaris si spezza e la ragazza dai capelli verdi avanza verso il padre.

-È finita.- dice

Magneto lo sa: lui ed i suoi seguaci non hanno molte speranze contro i Vendicatori, gli X-Men e lo S.H.I.E.L.D. uniti specie con lui ferito, ma nei suoi occhi non c’è rassegnazione.

-Adesso.- sussurra.

Improvvisamente tutto diviene buio: una cappa di oscurità cala sulla zona avvolgendo tutto e tutti.

-Ma cosa succede?- urla Havok.

Istintivamente rilascia una scarica di plasma verso l’alto ma non accade niente.

-Non è possibile!- esclama.

-Alex, sei tu?- la voce dell’Uomo Ghiaccio.

-Bobby. È tutta un’illusione come quelle di Mastermind. Dobbiamo concentrarci e sparirà.

“Forse posso essere d’aiuto.” interviene telepaticamente Psylocke “Collegherò le menti di tutti e cancellerò l’illusione.”

Detto e fatto: il buio scompare come se non ci fosse mai stato ed in effetti è così.

Non è solo il buio ad essere sparito, però: di Magneto e dei suoi accoliti non c’è più traccia.

-Quei maledetti se la sono filata proprio sotto il nostro naso.- prorompe un furioso Occhio di Falco.

Un’amara verità.

 

Nei cieli sopra New York.

Il velivolo si allontana rapidamente. A bordo una donna dai capelli rossi ha appena estratto la freccia dalla spalla di Magneto e gli sta medicando la ferita.

-Ecco fatto.- dice sistemando il bendaggio -Abbiamo evitato infezioni. Ci vorrà un po’ ma guarirai perfettamente.-

-Grazie Amelia.

Amelia Voight storce le labbra ed aggiunge:

-Per fortuna sono venuta con voi, me lo sentivo che la situazione sarebbe degenerata. Ti consiglio di tenere il braccio a riposo per un po’ di tempo, consiglio che so già che non seguirai.-

-Siamo in guerra ormai, Amelia.-

-Già… e l’hai iniziata tu.-

Poco lontano Emma Frost si rivolge ad una giovane donna dai capelli castani:

-Sei stata in gamba Martinique: hai coperto efficacemente la nostra fuga.

-Ho fatto solo quello che mi avevi chiesto.- si schermisce Martinique Jason, meglio nota come Mastermind, una delle figlie dell’omonimo membro dell’originale Confraternita dei Mutanti che hanno ereditato il suo potere mutante di creare illusioni realistiche.

-Sempre meglio avere un piano di riserva, specie quando si è quasi sicuri che le cose andranno storte.- replica Emma sorridendo.-

-E adesso cosa accadrà?-

Emma volge lo sguardo verso Magneto e risponde:

-Abbiamo varcato il Rubicone e non possiamo più tornare indietro.-

 

Complesso del ‘ONU.

Vendicatori e X-Men si guardano intorno con aria sconsolata. Specialmente Clint Barton. Ha guidato il suo team in battaglia ma la preda gli è sfuggita.

Una mano gli dà una pacca amichevole sulla spalla.

-Gran bel colpo, Occhio di Falco; in tanti anni di scontri contro di lui, poche volte ho visto Magneto così in difficoltà.- osserva Bobby Drake

-Oui mon ami, je suis d’accord.- dice Gambit -Devo ammetterlo, sono un pochino invidioso per non esserci riuscito io.-

-Già, ma ci hanno comunque fatto fessi.- è l’amaro commento di Clint Barton.

-Per ora, ma la prossima volta finirà diversamente.- replica Havok -Perché ci sarà una prossima volta.-

-Ammiro il tuo ottimismo Havok.-

Alex si volta verso chi ha parlato: un uomo ben vestito e sorridente che gli tende la mano.

-E lei chi è?-

-Everett Kenneth Ross, presidente per questo mese del comitato di controllo del Consiglio di Sicurezza dell’ONU sui superumani.-

-Ho sentito parlare di lei Ross.- interviene Arcangelo.

-Davvero? Bene, spero.-

-Mi hanno detto che è un tipo bizzarro.-

-Bizzarro è la parola giusta.- sussurra Wasp.

-Non creda alle malelingue, Mr. Worthington.- ribatte Ross - A proposito: abbiamo lo stesso secondo nome ma non siamo parenti.-

Quicksilver irrompe in mezzo a loro con la sua solita impazienza.

-Basta con le chiacchiere. - dice -Mio padre ci ha dato un avvertimento ma lo conosco: presto passerà all’azione.-

-Beh, per usare le immortali parole di Oliver Hardy, direi proprio che questo è davvero un altro bel pasticcio.- commenta Everett K. Ross.

-Ed è abbastanza chiaro che è solo l'inizio.- replica, cupo Arcangelo.

 

Continua su Vendicatori Costa Ovest #40

 

Nel prossimo episodio: Perché guastarvi la sorpresa? Aspettate e vedrete.

 

Note

Inizia qui uno speciale crossover tra le serie dedicate agli X-Men e quelle dei Vendicatori che vede la gradita partecipazione ai testi di Carmelo Mobilia. Quale poteva essere il nemico comune se non Magneto?

Dopo oltre un anno di piani il Signore del Magnetismo ed i suoi accoliti escono allo scoperto: vogliono riconquistare Genosha.

Quali saranno le prossime mosse di Magneto? Che reazione avranno l'ONU e le singole Grandi Potenze? Che ruolo avranno Sabretooth e la sua avvocatessa?  Per la risposta ad almeno alcune di queste domande, non perdete Vendicatori Costa Ovest #40.

Proteste e pernacchie a Mickey. -_^

Elogi ed applausi a Carlo

Premi di consolazione a Carmelo e Igor.

 

 

Mickey, Carlo & Carmelo

 



[1] Nell’episodio #36.

[2] Come visto su Vendicatori #70.

[3] Se questa descrizione vi è familiare è perché è presa pari pari da X-Men MIT #43. -_^

[4] Su X-Men #42.

[5] Su Marvel Knights #84.

[6] Noi molto di più perché abbiamo letto Marvel Knights #86.

[7] Vedi Nick Fury MIT.

[8] Come narrativo nella nostra miniserie Agents of S.H.I.E.L.D.

[9] Sidney E. Levine, direttore della sezione scientifica dello S.H.I.E.L.D.

[10] È accaduto su Peter Parker, Spider Man Vol. 1° #82/82 (in Italia su Uomo Ragno, Marvel Italia #245).

[11] Alias Mercury.